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Comi: a volte son più sicure pareti Nord

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SONDRIO — "Tutti gli escursionisti e gli alpinisti dovrebbero fare un piccolo sforzo di adattamento alle nuove condizioni". Anche Michele comi, guida alpina e geologo del Comitato Ev-K²-CNR, conferma l’aumentato grado di rischio delle salite alpinistiche a causa del cambiamento climatico.

"La recente evoluzione climatica – spiega Comi – sta condizionando fortemente i percorsi alpinistici di ghiaccio e misto, sino alle estreme conseguenze citate.
 
Dal punto di vista geologico, preoccupa l’intensificarsi di alcuni fenomeni, come i crolli sulle grandi montagne. Sono segno inequivocabile di un processo di forte riscaldamento. Eviterei, comunque, inutili allarmismi. E’ il destino di tutte le montagne l’essere smantellate dai processi erosivi.
 
Certo è – prosegue Comi – che chi frequenta la montagna deve adattarsi, fare attenzione, tenere gli occhi aperti. Come guida alpina auspico che tutti i frequentatori dell’alta quota ponderino bene la scelta dell’itinerario migliore in funzione della situazione.
 
E’ assurdo ostinarsi a salire alcune montagne quando lo zero termico è fisso da settimane al di sopra dei 4000 metri, con la certezza che l’assenza del gelo (anche notturno) non può che favorire scariche di pietre di ogni dimensione…
 
Eppure molti non ci badano – conclude Comi -. Con queste condizioni, è meglio spostare le nostre scalate sulla pura roccia, magari su quelle pareti (nord e ovest) che si apprezzano solo con una gran canicola".
Michele Comi

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