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In arrivo la cometa Ison: potrebbe essere visibile a Natale

La cometa Ison fotografata dall’osservatorio Marshall della Nasa, l’8 novembre 2013. (Photo: Aaron Kingery, Msfc/Nasa)
La cometa Ison fotografata dall’osservatorio Marshall della Nasa, l’8 novembre 2013. (Photo: Aaron Kingery, Msfc/Nasa)

BERGAMO — Alzare gli occhi e trovare una cometa. E’ uno dei sogni natalizi più ricorrenti, che quest’anno potrebbe diventare realtà. La cometa Ison, infatti, se non si disintegrerà prima passando vicino al sole, sarà ben visibile dai primi di dicembre, e le montagne, grazie all’elevata altitudine e all’assenza di molte luci artificiali, saranno i luoghi privilegiati dove osservarla.

Il 28 novembre sarà il giorno decisivo per il futuro di Ison. Scoperta a settembre 2012 da due astronomi russi, e visibile ad occhio nudo, senza telescopio, già da alcune settimane, Ison raggiungerà il perielio – ossia il punto più vicino al sole – domani alle 18:37:45 ora di Greenewich. In questo incontro ravvicinato – a 1,3 milioni di chilometri, 115 volte in meno della distanza tra la Terra e il Sole – potrebbe far crescere di molto la luminosità della coda e della chioma della cometa, facendo sublimare altri strati di ghiaccio, o potrebbe distruggerla defitivamente con il grande calore. “Negli ultimi giorni la cometa Ison era molto bella, ma nell’avvicinamento al Sole si cominciava a vedere una riduzione nello splendore”, ha spiegato all’Ansa l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma.

Se sopravviverà, la cometa dovrebbe tornare visibile nei nostri cieli già dal 3 dicembre e potrà essere osservata prima dell’alba o dopo il tramonto.

Ison proviene dalla nube di Oort, una cintura al confine del nostro sistema solare. A renderla così interessante è il suo passaggio nella corona solare, che avrà effetti ancora oggi imprevedibili. E se la sopravvivenza di Ison è ancora incerta, la cometa Lovejoy potrebbe rubarle la scena: “Si può osservare abbastanza bene fin da adesso, anche con un piccolo telescopio”, prosegue Masi.

Nell’attesa di sapere come andrà a finire, è possibile seguire on line la traiettoria di avvicinamento di Ison al sole: http://www.cometison2013.co.uk/perihelion-and-distance/

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