Karakorum, i cechi per la prima volta in cima al Conway's Ogre
ISLAMABAD, Pakistan – I cechi Ondra Mandula e Jiri Pliska hanno compiuto la prima salita dell’Uzun Brakk, cima di 6.422 metri in Karakorum che sorge sopra il Biafo Glacier. La montagna viene chiamata anche Conway’s Ogre, dal nome che le diede l’esploratore ottocentesco inglese Martin Conway: “Ogre” appunto, che letteralmente significa “orco”. Tuttavia sorge più ad ovest dell’Ogre propriamente detto, ma sempre nel gruppo del Panmah Mustagh.
L’hanno chiamata “At the Right Time in the Right Place”, per via delle ottime condizioni in cui si sono trovati ad affrontare la scalata. Sale sul versante sud ovest dell’Uzun Brakk, ed è la prima via che arriva in cima alla montagna pakistana. La salita è stata compiuta da Mandula e Pliska nell’estate scorsa, in tre giorni in parete. La via è lunga 1600 metri, (6b, 70°, M5 e A1): secondo quanto riferisce il British Mountaineering Council dopo i primi 400 metri senza corda hanno raggiunto la cima con 35 tiri, quasi tutti in libera, fatta eccezione per 10 metri di artificiale.
Mandula e Pliska, che nel 2010 avevano aperto insieme un’altra via sul Latok IV, nello stessa zona del Karakorum, sono i primi ad aver raggiunto la cima della montagna. Il primo tentativo conosciuto risalirebbe al 1980, ad opera della cordata inglese composta da Victor Saunders e Will Tapsfield i quali salirono dal versante est: dopo due bivacchi in parete, si fermarono sulla cresta sommitale per via di cornici di neve instabili e tornarono indietro a 150 metri dalla vetta, a 30 metri di distanza dai 6.422 metri del punto più alto.
Tredici anni dopo, nel 1993 gli americani Jim Donini e Jack Tackle provarono a salire dal versante sud ovest, ma anche loro dovettero rinunciare a 300 metri dalla cima per via del sopraggiungere del maltempo. I cechi quest’anno hanno piantato il loro campo base intorno alla fine di giugno, ma secondo il sito polacco Wspinanie.pl sarebbero andati in vetta ad agosto.
Per salire hanno scelto lo stesso versante degli statunitensi, individuando una linea sul pilastro ovest, verticale e principalmente di roccia. Hanno trascorso due notti in parete: secondo il British Mountaineering Council hanno bivaccato la seconda notte sulla cresta a circa 6000 metri di altitudine, due tiri più sotto il punto in cui Donini e Tackle erano tornati indietro. La discesa in corda doppia ha richiesto loro un ulteriore giornata.
grande coraggio, bravi .continuate,non esistono barriere !!!