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Everest, giro di vite ai record assurdi: arriva la "Mountaineering Policy". Messner: troppa burocrazia

Everest, Photo R. Dujmovits
Everest, Photo R. Dujmovits

KATHMANDU, Nepal — Basta con l’indiscriminata caccia ai record che negli ultimi anni si sono rincorsi sul Tetto del Mondo. Il governo nepalese è ormai prossimo a promulgare la prima “Mountaineering Policy” della sua storia, che imporrà stretti controlli sulle spedizioni dirette all’Everest e permetterà di convalidare solamente i primati per i quali sia stata precedentemente presentata formale richiesta.

La notizia, battuta dall’agenzia cinese Xinhua nei giorni scorsi, fa seguito agli annunci che il governo nepalese aveva fatto nel mese di agosto, dichiarando di voler introdurre nuove regole sul perseguimento di record sull’Everest e di voler istituire un organo governativo al campo base che tenga sotto controllo la situazione sulla motagna: l’Integrated Service Centre.

Secondo quanto riferito dal Ministry of Culture, Tourism and Civil Aviation del Nepal è stata formata un’apposita commissione, la “Royalty and Mountaineering Reform Committee” che sta stendendo un rapporto sulla base del quale verrà definita la legge. Pare che il report sarà diviso in 25 capitoli dedicati a diversi temi (sicurezza, requisiti degli alpinisti, regolamentazione portatori, etc). L’ufficializzazione della nuova normativa da applicare alle spedizioni in Himalaya, che renderà obbligatorio per gli alpinisti annunciare in anticipo gli eventuali record che intendono perseguire, è quindi attesa prima della nuova stagione alpinistica.

Ma non saranno solo queste le nuove regole. Secondo le prime indiscrezioni, verranno riviste anche le royalties per scalare la montagna e ristretti i permessi di volo in elicottero vicino all’Everest, fatto salvo per le operazioni di soccorso. “Le vibrazioni e il rumore possono causare valanghe e mettere in pericolo gli alpinisti” ha spiegato Bhattarai. Verrà introdotta anche una categorizzazione dei record: i primati che non rientreranno negli schemi non verranno accettati. Ma al momento non ci sono ulteriori dettagli.

Come già spiegato ad Agosto, quando per la prima volta si è parlato di nuove regole per le spedizioni all’Everest, la decisione segue ad una serie di spiacevoli fatti avvenuti negli ultimi anni a causa del sovraffollamento sulla montagna.

“L’alpinismo è stato troppo esaltato e attratto da alpinisti desiderosi di stabilire record assurdi – ha dichiarato Purna Chandra Bhattarai, segretario del Ministro – è necessario un intervento governativo per ricondurre l’alpinismo alla pura avventura, specialmente sull’Everest, e renderlo più organizzato e pulito”.

Ma l’iniziativa non riscuote molta approvazione da parte degli alpinisti.

“Non vedo perchè debbano burocratizzare la montagna sempre di più – ha commentato Reinhold Messner in una recente intervista ad un blog tedesco -. Gli alpinisti devono poter decidere cosa fare e quando lasciare. C’è spazio per tutti sulla montagna. A mio parere gli alpinisti indipendenti dovrebbero andare dove non ci sono gli altri, dove possono scalare soli e con il loro stile. Ma ogni stile è giustificato: i turisti hanno conquistato la montagna perchè le agenzie lavorano bene. Lo facciamo sulle Alpi da 150 anni, perchè dovremmo mettere divieti sull’Everest?”.

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