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Dipinge di rosso il M. Bianco: arrestato

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GRENOBLE, Francia — Voleva dipingere la cima del Monte Bianco con vernice al lampone. Ma lo hanno arrestato mentre faceva le prove sul Col des Flambeaux, versante francese. E’ rimasto in gattabuia per un giorno, ma non ha desistito. Appena libero, è salito in cima al Bianco e ha steso un telo rosso sotto la croce di vetta. E da lassù ha proclamato la nascita di un nuovo Stato: il "Pink State" (per par condicio dei colori).

Protagonista di questa odissea, Marco Evaristti – 43 anni, artista danese che si rifà alla cosiddetta "shock art", che sarebbe un filone d’arte moderna.
 
Da un anno lavorava all’idea del Monte Bianco colorato di rosso. Aveva preparato l’azione nei minimi dettagli con l’aiuto di altre 15 persone. E aveva anche già trasportato lassù la vernice (biodegradabile, a base di lamponi strizzati e frutti rossi) e i mezzi per lo spruzzo. Un’operazione dal costo totale di circa 50mila euro.
 
Al momento di agire, però, Evaristti si è trovato la strada sbarrata dai sindaci di Chamonix e Saint-Gervais, che non hanno per nulla apprezzato l’idea "artistica". Anzi, l’hanno condannata con parole forti. "Anche se i colori sono a base di frutta rossa – aveva detto Jean-Marc Peillex, sindaco di Saint Gervais – sul ghiacciaio la biodegradabilità non conta nulla, perchè il processo di putrefazione non è possibile: il colore resterà prigioniero del ghiaccio".
 
Il sindaco di Chamonix è passato ai fatti: gli ha messo alle calcagna i gendarmi d’alta montagna appena Evaristti ha messo piede in Francia.
 
E difatti l’artista danese è stato colto sul fatto. I gendarmi lo hanno arrestato durante il primo tentativo di salita, mentre Evaristti stava testando la vernice sul Col des Flambeaux, a 3.400 metri, in cima alla Vallée Blanche. L’accusa: vandalismo contro un’area naturale protetta (il Monte Bianco lo è dal 1993).
 
Evaristti è rimasto in carcere mercoledì. Ma non ha rinunciato all’idea di colorare il Bianco. E così ha optato per un telo rosso da mettere sulla cima. 
 
Appena uscito di prigione si è organizzato e venerdì scorso, sui 4.811 metri del Monte Bianco, è riuscito nel suo intento. Evaristti ha steso il telone e proclamato solennemente la nascita del nuovo Stato sovrano "Pink State".
 
Secondo quanto riportato dal quotidiano online Boston.com, dopo la dichiarazione di indipendenza, Evaristti avrebbe anche messo una cassetta postale, destinata a raccogliere le richieste e i messaggi di chiunque voglia diventare cittadino del nuovo Stato. Unico requisito, essere gentili con la natura e rispettare l’ambiente.
 
Sì, perchè l’obiettivo di tutta l’operazione era far riflettere la gente su " di chi è la natura?" e richiamare l’attenzione sul degrado ambientale che colpisce anche la cima più alta d’Europa, soprattutto ad opera degli alpinisti distratti che lasciano immondizie sul sentiero.
 
"Il Monte Bianco non appartiene solo alla Francia – avrebbe detto l’artista danese -. Ho il diritto di creare uno Stato di non violenza, pluralismo e tolleranza dove meglio credo".
 
Evaristti, 43 anni, nato in Cile, non è nuovo a iniziative di questo genere. Nel 2004 dipinse di rosso un iceberg della Groenlandia occidentale. Per quell’impresa utilizzò tremila litri di vernice diluita in acqua di mare, tre pompe da vigili del fuoco, due rompighiaccio e un equipaggio di venti persone. La protesta era diretta contro i depositi di rifiuti nucleari abbandonati dagli Stati Uniti vicino alla base americana di Thulé, a nord della Groenlandia.
 
Sara Sottocornola
Foto courtesy of APphoto, Lars Nyboll, Boston.com

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