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Congo, trucidata gorilla di montagna

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KINSHASA, Congo — Si chiamava Rubiga, ed era a spasso con il suo piccolo di due mesi. L’hanno ammazzata a colpi d’arma da fuoco, abbandonando il cadavere nella foresta. E’ accaduto a un raro esemplare femmina di gorilla di montagna della riserva naturale di Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo, Africa centrale.

Il corpo di Rubiga, con il piccolo ancora aggrappato al collo, è stato trovato sabato dai guardiaparco sulle montagne al confine con Rwanda e Uganda. Ora il piccolo è stato trasferito a Goma sotto le cure dell’Institute for Nature Conservation (Iccn).
 
Rubiga, la gorilla uccisa, faceva parte di un gruppo di 32 esemplari che dopo la sparatoria si è disperso nella foresta. Ora i guardiaparco stanno cercando di rintracciarli, per riunirli e assicurarsi che non ci sia nessun altro esemplare ferito.
 
Le ricerche erano cominciate venerdì sera, dopo che alcuni residenti avevano denunciato alle autorità di aver udito una sparatoria.
 
Sono ancora avvolte nel mistero le cause del crudele gesto, anche se gli ambientalisti avanzano convinti l’ipotesi che i ribelli se la stiano prendendo con le specie protette per motivi politici. 
 
"E’ stato un sabotaggio contro il turismo e contro la ricerca – ha dichiarato Paulin Ngobobo dell’Iccn all’Agence France Press -. I bracconieri non avrebbero mai lasciato il corpo del gorilla nella foresta con il piccolo, dato il suo enorme valore sul mercato nero".
 
I ribelli, molti dei quali sono rifugiati nella remota parte orientale della riserva, avevano infatti già ucciso e mangiato due gorilla dalla schiena grigia a gennaio. E di recente hanno ucciso un ranger e ferito altri tre guardiaparco.
 
La riserva di Virunga è il più grande parco nazionale africano ed è protetto dall’Unesco come World Heritage Site. Ospita, in totale, circa settecento esemplari di gorilla di montagna e alcuni gruppi di scimpanzè e bonobo. Tutte specie protette di scimmie, che nel corso degli ultimi quindici anni sono state decimate.
Sara Sottocornola

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