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Alpi Orobie, defribillatori in tutti i rifugi

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BERGAMO — Grande passo avanti per la sicurezza in montagna. Da questa estate i rifugi delle Orobie saranno equipaggiati di defibrillatori per il pronto intervento. Tutti i rifugisti hanno seguito un corso per intervenire nel caso di attacchi di cuore.

Lunedì sera, infatti, è terminato il percorso di educazione sanitaria, al termine del quale sono stati consegnati 10 defribilatori ai rifugisti del Cai di Alpe Corte, Laghi Gemelli, Calvi, Longo, Brunone, Coca, Curo’, Albani, Tagliaferri e Gherardi.
 
La defibrillazione è l’unica terapia efficace in caso di anomalia cardiaca per ristabilire un ritmo normale. La possibilità di intervenire prontamente, entro 5 minuti dal collasso, può consentire di salvare una vita. La tempestività in questi casi ha un’importanza fondamentale.
Dunque, è vitale esserne forniti non solo nei posti ad alta frequantazione, ma soprattutto nei luoghi remoti come i rifugi alpini.
 
L’iniziativa è stata ideata e sostenuta dall’onlus Bergamo Vita, assieme al 118, all’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, all’Ordine dei medici della provincia di Bergamo, al Cai di Bergamo, al Soccorso alpino e all’Akja (l’associazione volontari soccorso e sicurezza piste da sci).
 
L’operazione è stata possibile grazie alla legge 120 del 2001, che consente l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico anche in ambiente extraospedaliero, da parte del personale non medico, appositamente formato. Questa, inoltre, prevede che gli apparecchi di soccorso siano distribuiti a livello provonciale in zone di alta frequenza.
 
Al momento, sono 105 i defribillatori distribuiti nella provincia di Bergamo, acquistati senza l’intervento di istituzioni o banche, solo grazie al contributo dei cittadini.
Candida Cereda

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