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Partita per l'Alaska la nuova spedizione “sulle tracce dei ghiacciai”

Confronto ghiacciai (photo MacroMicro)
Confronto ghiacciai (photo MacroMicro)

ROMA — E’ partita ieri 22 luglio, la terza spedizione del progetto “sulle tracce dei ghiacciai”, che sta ripercorrendo in 6 spedizioni, le catene montuose più significative del Pianeta, per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici con la comparazione fotografica e la ricerca scientifica sul campo. La squadra, formata da glaciologi, fotografi, alpinisti e da una troupe televisiva, ha, questa volta, come meta i ghiacci dell’Alaska.

Il progetto, firmato dall’associazione no-profit Macromicro, studia i grandi cambiamenti della Terra, che coinvolgono l’atmosfera e il clima, e condizionano pesantemente la biosfera e l’ambiente dell’uomo. Questi cambiamenti sono dimostrati da termometri terrestri precisi e molto affidabili: i ghiacciai.

Ogni spedizione prevede un confronto fotografico tra le immagini storiche e quelle attuali, ritratte dallo stesso punto geografico e nello stesso periodo dell’anno, nonché la raccolta di dati sul campo e la loro successiva analisi in laboratorio. Fino ad ora sono stati studiati i ghiacciai del Karakorum (Pakistan), nel 2009, e del Caucaso, nel 2011. I risultati di queste spedizioni vengono sempre presentati al pubblico attraverso una mostra fotografica itinerante e un documentario televisivo.

Il team di ricerca, coordinato da Claudio Smiraglia, esperto glaciologo dell’università Statale di Milano, mette insieme i ricercatori più esperti nel campo della glaciologia, provenienti da tutto il mondo: Riccardo Scotti, (Università di Milano Bicocca); Roman Mokitya (University Alaska Fairbanks); Jamie N. Womble, (Ph.D. Wildlife Biologist National Park Service); Bruce F. Molnia, (Ph.D. U.S. Geological Survey); Alessio Gusmeroli – (University Alaska Fairbanks); Eyal Saiet – (University Alaska Fairbanks).

Il fotografo della spedizione è Fabiano Ventura, che è anche l’ideatore e l’organizzatore di tutto il progetto, che ha già portato a termine le prime due spedizioni, la prima in Karakorum, nel 2009, e la seconda in Caucaso, nel 2011.

“Il nostro scopo- afferma Fabiano Ventura – è quello di ritrovare e raggiungere gli esatti punti geografici da cui i primi fotografi-esploratori di fine Ottocento – inizio Novecento hanno scattato le loro fotografie ripeterle con la stessa identica prospettiva e poi compararle fra di loro”.

L’Alaska, meta di quest’anno, ospita il maggior numero di ghiacciai montani del nostro pianeta. La stima proposta da Bruce Molnia dell’ USGS (US Geolocical Survey) è di 75.000 km2 di superficie ricoperta di ghiaccio, circa 35 volte quella dei ghiacciai delle Alpi, e rappresenta il 5 per cento dell’intera superficie dello stato americano.

Negli ultimi anni la maggior parte dei ghiacciai in questa regione ha perso volume tanto che un recentissimo studio pubblicato su Science ne ha rimarcato l’importanza essendo questi, attualmente, fra i maggiori contribuenti dell’innalzamento del livello degli oceani.
Il team verificherà lo stato di questa situazione ambientale e riporterà i risultati al grande pubblico, attraverso le immagini scattate da Ventura ma anche attraverso le riprese della Sd Cinematografica, guidata da Federico Santini, che realizzerà un documentario durante la spedizione.

Per raggiungere i suoi obiettivi di ricerca e comunicazione l’associazione Macromicro ha attivato collaborazioni con alcuni noti istituti di ricerca, in particolare, con il National Snow and Ice Data Center di Boulder, Colorado, che gestisce l’archivio mondiale delle fotografie e dei dati scientifici dei ghiacciai, e con il Comitato Glaciologico Italiano che, dal 1895, promuove e coordina le ricerche nel settore della glaciologia in Italia.

Non meno importanti, però le partnership strette con l’Ambasciata americana a Roma, l’ambasciata italiana a Washington e con importanti istituzioni italiane che fin dall’inizio hanno creduto in questo progetto.

“La spedizione – spiega ancora Fabiano Ventura – attingerà al vasto archivio di immagini lasciato dai fotografi/esploratori che, a partire dalla fine dell’800, hanno esplorato e ritratto quei posti così selvaggi. Tra questi: William O. Field, Austin Post, A.J. Brabazon, Frank LaRoche, Ulysses Sherman Grant, Bradford Washburn, H.F. Lambart, A.H. MacCarthy, la spedizione Havard e Dartmouth e Walter A. Wood. I loro scatti di alta qualità costituiranno la base storica per le analisi comparative fotografiche sullo stato dei ghiacciai dell’Alaska. Le nostre immagini saranno realizzate dallo stesso punto geografico e nello stesso periodo dell’anno. Al ritorno dalla spedizione verrà effettuato un lungo lavoro di restauro e post produzione. Le immagini saranno sovrapposte digitalmente tramite software specifici, cosa che permetterà agli studiosi di verificare visivamente i mutamenti occorsi ai ghiacciai nel lasso di tempo che separa le due riprese”.

Obiettivo della spedizione è suscitare nell’opinione pubblica, attraverso il forte impatto visivo delle immagini, una maggiore coscienza ambientale e una consapevolezza delle problematiche legate ai cambiamenti climatici e alla gestione sostenibile delle risorse naturali, prima fra tutte l’acqua.

 

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