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Everest, uno sherpa morto per mal di montagna e uno ferito da rocce

CAMPO BASE EVEREST, Nepal — Domenica nefasta lungo il versante sud dell’Everest: in poche ore uno sherpa è morto e un altro è rimasto ferito durante la scalata. Il primo sarebbe stato colpito dal cosiddetto “mal di montagna”, mentre il secondo è stato colpito sul capo da una roccia caduta dalla parete del Lhotse.

Secondo quanto riporta il comunicato della International Mountain Guides di Washington, una loro spedizione ha trascorso la notte tra sabato e domenica al Campo III del versante sud dell’Everest, a circa 8400 metri di quota. Al mattino uno dei loro sherpa stava per scendere al Campo II quando si è improvvisamente sentito male, accasciandosi al suolo.

Accorgendosi che non respirava, i compagni della spedizione hanno tentato la rianimazione cardio-polmonare che non ha però avuto successo. Il corpo del 37enne è stato trasportato dagli altri sherpa al Campo II e da qui in elicottero al Campo Base. Secondo le prime analisi dei medici, la causa della morte sarebbe da imputare al cosiddetto “mal di montagna”.

Un altro sherpa stava invece salendo con una spedizione dell’Asian Trekking quando è stato colpito sul retro della testa da una roccia caduta dal versante del Lhotse. Incapace di proseguire è sceso al Campo II con un altra spedizione che doveva raggiungere quel punto. I dottori gli avrebbero diagnosticato una probabile frattura del cranio e lo hanno fatto trasportare a valle per ulteriori accertamenti.

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