VAL-DE-TRAVERS, Svizzera — Grande apprensione in questi giorni nel Cantone di Neuchâtel, nella Svizzera occidentale: uno speleologo è infatti bloccato da mercoledì nella cavità di una grotta a causa di un’improvvisa inondazione. Un team di specialisti sta studiando un metodo di recupero, ma le condizioni della grotta e dell’acqua rendono molto difficile trovare una soluzione.
Secondo i quotidiani francesi e svizzeri, lo speleologo si era recato da solo mercoledì presso la Cascade di Môtiers, località posta a circa 800 metri di quota nel comune di Val-de-Travers, a nord del Lago di Neuchâtel. L’uomo è entrato in una delle grotte della zona, ma dopo qualche ora è stato sorpreso dall’improvviso innalzamento del livello dell’acqua dovuto alle piogge e allo scioglimento della neve.
Lo speleologo è riuscito a trovare riparo in una cavità a circa 200 metri dall’entrata e lì è rimasto bloccato. Giovedì mattina è stato dato l’allarme e sul posto è stata riunita una squadra di 15 speleologi, tre dei quali esperti nell’attività subacquea. Sono stati proprio questi ultimi a raggiungere per primi, ieri pomeriggio, l’uomo intrappolato per portargli cibo e vestiti caldi, ma soprattutto per accertarsi della situazione.
Le condizioni della grotta sono al momento molto instabili a causa di forti correnti e della scarsa visibilità, senza contare che il livello dell’acqua continua a salire: 3 metri solo nella scorsa notte. Inoltre lo speleologo intrappolato non è un sub esperto e questo aumenta la difficoltà nel farlo uscire. I soccorsi stanno attendendo un miglioramento delle condizioni al fine di effettuare un tentativo di recupero, ma non è possibile sapere se sarà questione di ore o di giorni. Nel frattempo uno degli uomini scesi giovedì è rimasto nella grotta con l’uomo per mantenere un contatto diretto con la superficie e tenere sotto controllo la situazione.