JAKARTA, Indonesia — Era disperso da quattro giorni e molti lo consideravano spacciato. Invece Kosei Yamada, alpinista giapponese di 39 anni, era vivo, ma bloccato in fondo ad un burrone: i soccorritori lo hanno trovato molto provato, con una gamba e una mano rotte.
Yamada era in Indonesia per scalare in solitaria il Mount Sibayak, 2.212 metri, uno dei vulcani indonesiani situato nel Nord dell’isola di Sumatra. Il 6 marzo era scomparso dall’albergo in cui alloggiava ed era scattato l’allarme per le sue ricerche. Dopo alcuni giorni, l’alpinista è stato ritrovato in fondo ad un burrone profondo circa 300 metri.
Secondo quanto riferito ai giornali da Dianta Bangun, capo dei soccorsi, l’alpinista sarebbe scivolato e caduto nel burrone durante la scalata, che avrebbe dovuto concludersi in giornata.
Secondo le agenzie giapponesi, l’uomo aveva fratture alla mano sinistra e alla gamba destra. Era sfinito, ma ancora cosciente. I soccorritori sono rimasti con lui per una notte intera: non è stato possibile evacuarlo fino a ieri a causa della nebbia molto densa che impediva il volo dell’elicottero nella zona.