Alpinismo
Spedizione bergamasca punta l’Everest
BERGAMO — Si chiamerà "spirito libero" e avrà come obiettivo la salita sul tetto del mondo senza ossigeno e senza portatori d’alta quota. La spedizione bergamasca che ha tra le sue fila Nadia Tiraboschi e Pierangelo Maurizio partirà per il Nepal nel mese di aprile.
I bergamaschi sono diretti al versante tibetano della montagna (Nord). Oltre alla Tiraboschi e a Maurizio, saranno della partita anche Ivan Tiraboschi, Marco Epis, David Borlini, Franco Giacomelli e Sergio Santoro.
La spedizione è stata organizzata in memoria della prima salita italiana all’Everest, durante la quale il bergamasco Virginio Epis raggiunse la cima, con 4 compagni, nel maggio del 1973. La spedizione militare, capitanata da Guido Monzino, fu un evento memorabile per via delle dimensioni: ebbe ben 65 componenti.
La cima, allora, fu raggiunta con l’utilizzo di ossigeno. Il primo a scalare l’Everest senza bombole fu Messner, ma soltanto nel 1978.
Non poteva mancare qualche "prima" nel mirino della spedizione. A quanto pare, in caso di successo, il 23enne Borlini sarebbe il più giovane italiano a salire l’Everest, e la Tiraboschi (nella foto) la prima donna italiana a salirlo senza ossigeno.
Nives Meroi permettendo, ovviamente, visto che anche la tarvisiana sarà impegnata sullo stesso versante nelle prossime settimane. E non dimentichiamo l’ossolana Cristina Piolini, che ha intenzione di raggiungere il tetto del mondo ripetendo la via di Messner del 1978, sempre senza ossigeno.
Sarà una bella sfida.
Sara Sottocornola