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Alto Adige, rimandati al 2014 i bandi per la gestione dei rifugi alpini

Il progetto del nuovo Rifugio Ponte di Ghiaccio, una delle strutture che potrebbero seguire la procedura dei bandi di gara per l'assegnazione della gestione (Photo courtesy of www.provincia.bz.it)
Il progetto del nuovo Rifugio Ponte di Ghiaccio, una delle strutture che potrebbero seguire la procedura dei bandi di gara per l’assegnazione della gestione (Photo courtesy of www.provincia.bz.it)

BOLZANO — Niente da fare per quest’anno. Sono stati rimandati al 2014 i primi bandi di gara per l’assegnazione della gestione dei 25 rifugi alpini assegnati alla Provincia di Bolzano dallo Stato. La decisione è stata presa dalla Giunta provinciale altoatesina durante la seduta di lunedì 28 gennaio.

Nel 2011 la gestione di 25 rifugi alpini dell’Alto Adige è passata dallo Stato alla Provincia di Bolzano. Per decidere la loro gestione futura è stata aperta una trattativa tra ente pubblico, CAI e Alpenverein Südtirol. Non essendo ancora giunti ad una decisione definitiva nella seduta del 26 novembre 2012 la giunta provinciale ha prorogato i contratti di gestione con gli attuali affittuari dei rifugi, in scadenza alla fine dello scorso anno, fino al termine del 2013.

Nella seduta della Giunta Provinciale di Bolzano svoltasi il 28 gennaio è emersa una soluzione definitiva. “La gestione dei rifugi sarà infatti assegnata tramite una gara – ha spiegato il presidente della Provincia bolzanina Luis Durnwalder -. I primi bandi dovrebbero essere pronti a partire dal prossimo anno e prevedono una gestione triennale da parte dei vincitori. Inoltre, stiamo studiando l’opportunità di venire il più possibile incontro a chi attualmente ha in gestione queste strutture.”

Interventi di risanamento e ristrutturazione erano già stati considerati quando l’ente pubblico aveva effettuato le prime rilevazioni nel 2011. Per tre rifugi – Ponte di Ghiaccio, Vittorio Veneto al Sasso nero e Pio XII – è già stato approvato il progetto di demolizione e ricostruzione, mentre per tutti gli altri la giunta ha deliberato che i costi sostenuti per investimenti urgenti alle infrastrutture sino ai 40 mila euro potranno essere detratti dal canone d’affitto del rifugio con la possibilità di prolungare il periodo di gestione da 3 a 5 anni.

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Un commento

  1. Che orrore il progetto di ricostruzione del simpatico Rifugio Ponte di Ghiaccio, 2545 m in mezzo a montagne selvagge (e non parliamo degli altri due) ! Ma l’Alto Adige non ci teneva tanto alla conservazione delle architetture tradizionali (vedi le viles della Val Badia)? Perché oggi si vuole proprio scimmiottare certe abnormità austriache, francesi e svizzere? Perché si vuole replicare lo stile di certi alberghi di città a 2500, 3000 metri?

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