AlpinismoAlta quota

Invernali sugli ottomila, spedizioni in acclimatamento ai campi alti

Polacchi al campo 2 del Nanga Parbat versante Rupal (Photo angadream.blogspot.it)
Polacchi al campo 2 del Nanga Parbat versante Rupal (Photo Nangadream.blogspot.it)

SKARDU, Pakistan — Sono in piena fase di acclimatamento le spedizioni alpinistiche sugli ottomila pakistani. Tutte almeno quelle impegnate al Nanga Parbat, mentre il Polish Winter Himalaism team diretto al Broad Peak, partito in ritardo rispetto agli altri gruppi, dovrebbe arrivare al campo base della montagna domani secondo i programmi, avendo fatto tappa ieri a Urdukas.

Sul versante Rupal del Nanga Parbat gli alpinisti si preparano alla salita, alternando fasi di acclimatamento in quota, sui primi campi alti, con giorni di riposo al campo base. Così lo snowboarder francese Joel Wischnewski, che sta lottando tuttavia con alcuni problemi di salute. Così pure la spedizione polacca composta da Tomasz Mackiewicz e Marek Klonowski, Piotr Strzezysz, Adrian Kutarba e Tomasz Kowalski. Il gruppo è arrivato ai piedi della montagna da diverse settimane e dall’inizio dell’anno ad oggi ha installato campo 1 a 5100 metri e campo 2 a 5750 metri.

Continua la fase di acclimatamento anche per il team ungherese-americano impegnato sempre sul Nanga ma dal versante Diamir. L’americano Ian Overton e gli ungheresi David Klein e Zoltan Robert sono arrivati il 4 gennaio: dopo essere saliti più volte ai primi campi alti, gli alpinisti si sono fermati nei giorni scorsi a 5100 metri di quota, decidendo di rinunciare a proseguire oltre per via del cattivo tempo. Attualmente sarebbero al campo base in attesa di un nuovo generatore di corrente, che sostituisca il loro non più funzionante.

La spedizione polacca al Nanga Parbat versante Rupal (Photo angadream.blogspot.it)
La spedizione polacca al Nanga Parbat versante Rupal (Photo Nangadream.blogspot.it)

I vicini di tenda Daniele Nardi e la francese Elisabeth Revol hanno cominciato l’acclimatamento sul Ganalo Peak. I due alpinisti insieme alla guida pakistana sono saliti il 14 gennaio sulla montagna, senza raggiungere però la cima, alta 6.606 metri. Il pomeriggio del 15 infatti, il team ha deciso di scendere e non proseguire: il pakistano non sentiva alcune dita dei piedi per il freddo, così i tre hanno preferito rinunciare. Una scelta rivelatasi giusta, secondo quanto riferisce Nardi sul suo sito, dal momento che il giorno dopo il tempo è stato peggiore di quanto previsto dalla meteo.

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