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Alpi, un’estate di acqua razionata?

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BERGAMO — Inverno secco, acquedotti che perdono e corsi d’acqua modificati dall’uomo. La congiunzione di questi tre fattori sta facendo avvicinare pericolosamente lo spettro del razionamento dell’acqua sull’arco alpino.

La notizia è stata diffusa dalla trasmissione Ambiente Italia e ripresa dal portale Linea Cadorna. Tutto è partito dai dati riguardo le precipitazioni dei mesi scorsi, davvero spaventosi: in Piemonte, sarebbero cadute solo il 25 per cento delle piogge medie registrate negli ultimi dieci anni.
 
La situazione d’emergenza avrebbe indotto le autorità a ipotizzare il razionamento dell’acqua per alcune zone dell’arco alpino, ancora non ben identificate. A monte di questo grave provvedimento, però, non c’è solo il clima: buona parte della colpa sarebbe opera dell’uomo.
 
Sotto accusa, ci sono le centrali idroelettriche, in nome delle quali sono stati modificati i corsi d’acqua naturali delle montagne, e gli acquedotti, che secondo il parere di alcuni tecnici perderebbero in molti casi circa il 50 per cento dell’acqua trasportata.
 
Per maggiori informazioni, www.lineacadornaviadipace.it

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