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Invernali in Karakorum, 3 spedizioni verso Nanga Parbat e Broad Peak

Adam Bielecki in cima al Gasherbrum I in invernale senza ossigeno (Photo polishwinterhimalaism.pl)
Adam Bielecki in cima al Gasherbrum I in invernale senza ossigeno (Photo polishwinterhimalaism.pl)

ISLAMABAD, Pakistan — Esistono ancora 3 ottomila mai scalati nella storia delle invernali: sono Nanga Parbat, Braod Peak e K2. I primi due saranno nel mirino delle prossime spedizioni in partenza per il Karakorum: sul versante Diamir del Nanga ci sarà infatti, un team internazionale composto da un americano, due ungheresi e un rumeno. Condividerà con loro logistica, campo base e forse la salita anche Daniele Nardi. Saranno impegnati poi due team polacchi: uno sul versante Rupal, sempre al Nanga Parbat, e l’altro al Broad Peak. Quest’ultimo avrà come capospedizione uno dei simboli stessi dell’alpinismo invernale: Krzysztof Wielicki.

Continua dunque anche quest’anno la “corsa” agli ottomila in invernale, che solo pochi anni fa venivano considerati quasi impossibili, soprattutto quelli in Karakorum. Sfatato il mito con il successo della spedizione al Gasherbrum II di Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards, e dopo la vetta dell’anno scorso dei polacchi al Gasherbrum I, si ricomincia quest’anno con i tre colossi che ancora mancano all’appello. O almeno con i due più papabili, se così si può dire: Broad Peak e Nanga Parbat.

Secondo le informazioni in circolazione al momento infatti, nessuno avrebbe richiesto per quest’anno al governo pakistano il permesso per la salita del K2. E d’altra parte l’anno scorso ci aveva provato una grossa spedizione russa, che aveva anche registrato la morte di uno dei 16 componenti e che era riuscita a superare di poco quota 7000 metri. Ma se il K2 fa paura a molti e rimane l’osso più duro, altri due ottomila rimangono ancora da scalare d’inverno.

Al Nanga Parbat ci saranno per questa stagione 2012-2013 due team: il primo, internazionale, tenterà la salita dal versante Diamir, presumibilmente dalla via normale, la Kinshofer, ma il percorso sarà confermato solo una volta che gli alpinisti arriveranno ai piedi della montagna. La squadra sarà composta dal medico americano Ian Overton, dagli ungheresi David Klein e Zoltan Robert e dal rumeno Alex Gavan. Come preannunciato nella videointervista di qualche settimana fa, si aggregherà al gruppo l’italiano Daniele Nardi che condividerà con loro sicuramente logistica e campo base.

Sempre al Nanga, ma dal versante Rupal, meno battuto, ci sarà la squadra polacca guidata da Tomasz Mackiewicz e Marek Klonowski, che da alcuni anni tentano la salita invernale. Con loro quest’anno ci saranno anche Piotr Strzezysz, Adrian Kutarba e Tomasz Kowalski. Quasi a volersi riprendere un primato che è stato fino a qualche anno fa principalmente loro, altri polacchi saranno impegnati il prossimo inverno in Karakorum. Parliamo del fortissimo team di esperti che attaccherà il Broad Peak.

La spedizione sarà composta da Artur Hajzer, Adam Bielecki e Janusz Golab – questi ultimi protagonisti l’anno scorso della prima invernale al GI -, Marcin Piotr Kaczkan, Tomasz Kowalski, Rafal Fronia, Artur Malek e Maciej Berbeka. A capo del gruppo ci sarà poi una guida indiscussa, Krzysztof Wielicki, autore in passato delle prime invernali all’Everest, Kangchenjunga e Lhotse.

More info: polishwinterhimalaism.pl; www.danielenardi.org; www.expeditions.hu

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