ROMA – “Di fronte agli All Blacks siamo come alpinisti di fronte all’Everest. Ma noi siamo preparati alla scalata più impegnativa che esista”. Con queste parole Jacques Brunel, allenatore della squadra italiana di Rugby, ha presentato l’altro ieri la formazione che scenderà in campo oggi a Roma contro i campioni del mondo. Un match attesissimo, che per il ct francese equivale a scalare la montagna più alta della terra.
L’Everest è il sogno di tante persone. Guardare il mondo dal suo punto più alto raggiungibile con le proprie gambe rappresenta per molti il desiderio della vita, difficile da realizzare, tanto che a volte è sinonimo di impresa ai limiti del possibile (o almeno così è stato fino a poco tempo fa, magari in futuro useremo meno questa metafora). Questo probabilmente aveva in mente Brunel quando giovedì 15 novembre paragonava la scalata alla partita con gli All Blacks che si terrà proprio oggi alle 15 allo Stadio Olimpico di Roma.
“La Nuova Zelanda è l’Everest del rugby – ha detto infatti l’allenatore, secondo quanto riportato dalla stampa sportiva -, noi siamo alpinisti che devono scalare la montagna più difficile senza paura, pronti a sopportare il freddo e le intemperie. Altrimenti è meglio rimanere sul Monte Bianco Ma noi siamo preparati alla scalata più impegnativa che esista. Voglio vedere una squadra che sfida i neozelandesi senza paura, che dà il massimo del suo potenziale, che impone il suo gioco. Ovviamente questo non vale solo per gli All Blacks: bisogna mettere in campo questa mentalità contro tutti gli avversari. Questo è un match molto importante perché la Nuova Zelanda è il punto di riferimento mondiale, ma gli Azzurri devono affrontare con la stessa determinazione tutti i match, indipendentemente dal valore degli avversari. Dobbiamo dare al nostro pubblico qualità, gioco e vittorie”.
