Mostre e convegni

Esplorazione e alpinismo, a Malgrate una mostra dedicata a Carlo Mauri

E=CM30 - Esploratore Carlo Mauri alla trentesima
E=CM30 – Esploratore Carlo Mauri alla trentesima

MALGRATE, Lecco — Era il 31 maggio 1982: Carlo Mauri – forte alpinista, esploratore e reporter – moriva sulla ferrata al Pizzo d’Erna per un infarto. Nell’anno del trentesimo anniversario si apre sabato prossimo a Malgrate la mostra in sua memoria “E=CM30 – Esploratore Carlo Mauri alla trentesima”. Dal 10 al 26 novembre saranno presentate immagini, filmati e racconti che ripercorrono la vita del “Bigio”.

La mostra sarà allestita presso la Quadreria Bovara Reina di Malgrate, dove verrà inaugurata sabato prossimo 10 novembre alle 19. L’esposizione, che è stata fortemente voluta dalla famiglia, comprende 8 grandi volumi fotografici che raccolgono scatti realizzati dallo stesso Carlo Mauri durante le sue più celebri imprese: dalle scalate sulle Alpi e su alcune delle più belle montagne del mondo, alle esplorazioni lungo il Rio delle Amazzoni, in Australia e ai Poli.

Un volume sarà dedicato alle spedizioni Ra1 e Ra2, durante le quali attraversò gli oceani. In un altro si troveranno testimonianze del viaggio a cavallo in Oriente lungo la via della seta, in un altro ancora verranno raccolte le cartoline inviate alla famiglia da Mauri da ogni parte del mondo.

“Il ricordo delle imprese di mio padre – spiega sul sito del Comune di Malgrate Francesca Mauri, figlia dell’alpinista e promotrice dell’evento – non vuole essere una mera celebrazione delle sue scalate o delle sue avventure, ma deve essere lo spunto per liberare nuova energia nei visitatori non al quadrato, ma alla trentesima. Solo così sarà reso il giusto omaggio al suo entusiasmo e alla sua voglia di andare oltre i confini”. Da qui il titolo della mostra, che richiama volutamente la formula relativistica di Einstein E = mc2.

“Prima che alpinista ed esploratore, mio padre era un uomo che amava raccontare – continua la Mauri – il mondo per lui era una sterminata storia da scoprire e riscoprire con tutti i suoi segreti. Segreti che spesso, la civiltà ha nascosto sotto un mantello, rendendoli misteriosi e invisibili. Ecco perché oltre a un esploratore e alpinista, mio padre è stato anche un grande narratore: a suo dire, Cristoforo Colombo non fu un grande perché arrivo per primo nel Nuovo Mondo, ma perché fu il primo a tornare e a raccontarcelo”.

La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta fino al 26 novembre dal lunedì al venerdì dalle ore 18.30 alle ore 22, il sabato e la domenica dalle ore 11.30 alle ore 13.30 e dalle ore 17.00 alle ore 22.

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