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1500 anni fa uno tsunami distrusse Ginevra. Potrebbe riaccadere?

La città di Ginevra e il lago Lemano (Photo courtesy of citydestinations.org)
La città di Ginevra e il lago Lemano (Photo courtesy of citydestinations.org)

GINEVRA, Svizzera — Uno studio effettuato dall’Università di Ginevra afferma che 1500-1600 anni fa Ginevra e tutte le cittadine poste sul lago Lemano furono distrutte da uno tsunami lacustre. Le onde anomale sarebbero state causate da una frana alla foce del bacino ed esisterebbe anche l’eventualità che possa accadere di nuovo.

Dopo gli tsunami avvenuti negli ultimi 8 anni in Indonesia, Chile e Giappone, nuovi studi si sono concentrati su questo devastante fenomeno, non solo nella variabile marina, ma anche in quella lacustre.  In particolare un team di ricerca dell’Università di Ginevra ha recentemente pubblicato sulla rivista Nature Geoscience uno studio sul lago Lemano.

I ricercatori sono partiti dall’analisi degli strati di sedimento raccolti sul fondale nella porzione più orientale del bacino. Tramite l’analisi di questo sedimento, che proviene dal delta del Rodano, sarebbe stato possibile determinare che una grossa parte della montagna franò nel punto in cui il fiume si immette nel Lemano.

Questo evento avrebbe causato un’onda anomala che avrebbe raggiunto molti metri d’altezza – tra i 3 e gli 8 secondo le stime dei modelli- e spazzato via le cittadine della costa. Dopo circa 70 minuti avrebbe raggiunto la città di Ginevra, posta dall’altro lato del lago, distruggendola completamente. La conformazione del Lemano metterebbe tutt’oggi in grave pericolo la cittadina svizzera poichè nei pressi del centro abitato il bacino si restringe provocando un “effetto imbuto” che amplificherebbe l’effetto devastante dell’onda anomala.

Una delle ricostruzioni dello Tsunami, in cui le linee rosse evidenziano il tempo impiegato dalle onde anomale per attraversare il lago (Photo Nature Geoscience)
Una delle ricostruzioni dello Tsunami, in cui le linee rosse evidenziano il tempo impiegato dalle onde anomale per attraversare il lago (Photo Nature Geoscience)

La datazione dei reperti ha permesso di collocare lo tsunami tra il 381 e il 612 dopo Cristo. L’ipotesi più probabile è che si tratti dell’evento Tauredunum, avvenuto nel 563 e descritto nei resoconti di alcuni storici in maniera molto simile alle modalità in cui è stato ricostruito dai ricercatori. Quest’evento non è stato però un caso isolato.

“Questo è capitato almeno 5-6 volte da quando il ghiacciaio si è ritirato alla fine dell’ultima glaciazione – ha spiegato l’autore dello studio, il geologo dell’Università di Ginevra Guy Simpson – c’è quindi motivo di credere che possa succedere ancora in futuro”. Proprio per questo l’intero team di ricercatori ha concluso consigliando un approfondimento sul fenomeno e sui rischi associati agli tsunami lacustri.

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Un commento

  1. Sulla sponda est del lago d’Orta c’è una strada; sulla sponda ovest invece no perchè c’è una montagna morenica a strapiombo, che nessuno tocca, nè per farci strade, nè per farci case. Potrebbe franare in qualsiasi momento, portar via i paesi del lago e poi giù verso l’Ossola e il lago Maggione.

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