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Due alpinisti bloccati dal maltempo sul Bernina: uno muore di sfinimento

Bernina (Photo courtesy of www.bergamo.uoei.it)
Bernina (Photo courtesy of www.bergamo.uoei.it)

PONTRESINA, Svizzera — Sarebbe morto per sfinimento l’alpinista polacco investito da una bufera mentre scalava il Pizzo Bernina insieme ad un compagno. A causa del maltempo, i soccorsi non hanno potuto arrivare in tempo per evitare la tragedia. Il compagno è riuscito a mettersi in salvo rifugiandosi presso il rifugio Marco e Rosa.

I due alpinisti polacchi erano partiti venerdì per effettuare una scalata sul massiccio che sorge tra il Canton Grigioni e la Valtellina. Secondo il Corriere del Ticino pare che entrambi fossero a conoscenza delle cattive condizioni meteo, ma volessero tentare comunque la cima del Pizzo Bernina, che con i suoi 4049 metri è il più alto del complesso.

Arrivati però sulla cresta della Spallagrat a circa 3900 metri di quota, sono stati investiti da una bufera. Freddo, vento e neve hanno rallentato i loro movimenti e impedito loro una buona visibilità per orientarsi. I soccorsi si sono mantenuti in contatto con loro tutta la giornata di sabato, ma il maltempo impediva qualsiasi tentativo di recupero.

Secondo quanto riportato dalla Radiotelevisione svizzera, solo nella giornata di ieri si è venuti a conoscenza di cosa sia successo ai due alpinisti. Uno degli alpinisti è riuscito a scendere dalla spalla e a raggiungere il rifugio Marco e Rosa, sul versante italiano a 3609 metri di quota. Una volta nella struttura avrebbe avvisato i soccorsi che il compagno era deceduto per la fatica e il freddo sul lato svizzero del Pizzo.

Al momento non è ancora giunta notizia di un eventuale recupero della salma nè del sopravvissuto nè se sia stata aperta un’inchiesta per chiarire l’esatta dinamica dei fatti.

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9 Commenti

  1. Una ennesima tragedia causata dalla sottovalutazione delle previsioni meteo e/o dalla sopravalutazione delle velocità di ascesa e discesa.

  2. Mi inchino alla tragedia.
    La Spallagrat nn sembra così impossibile ma si può ipotizzare anche un allenamento andato a finire male. Troppo male.
    Condizioni meteo + terribili dell’ipotizzabile.
    Bianco, grazie per averli assistiti fino all’inverosimile.
    Aurelio- Lugano

    1. le previsioni meteo si sono rilevate esatte …. ma la questione è sempre quella: perchè si affrontano salite di questo genere (non si parla di normali con difficoltà F o PD) a poche ore da un fronte previsto ? comunque rischio (e molto) anche se parto di mattino sereno con previsioni di peggioramento al pomeriggio/sera, pur convinto di salire e scendere in pochissime ore.
      La vita vale di più dell’orgoglio di fare meglio di altri.

  3. ma xe’ quando accadono queste cose c’e’ sempre qualcuno che invece di starsene zitto davanti ad una persona che non c’e’ piu’, deve pavoneggiarsi con frasi tipo “se la sono andata a cercare”… che sotto intende ” io sono piu’ bravo, a me nn capitera’ mai”?
    Col senno di poi sono tutti bravi…

  4. Con il senno di poi é facile parlare. Se tutto va bene, abbiamo la storia da raccontare e esce l’impresona e la lotta contro l’alpe. Quando va male si cercano gli errori . E’ la natura umana. Poi i media e internet ci vanno a nozze. Poi ogni uno di noi decide fin dove “alzare l’asticella” e rischiare. Credo che nessuno vada in montagna per ammazzarsi.

    1. ammesso abbiano commesso errori nessuno è giudice supremo pertanto scrivere “andarsela a cercare”è proprio quello che pensa tutta la gente che è convinta che la montagna sia una spietata assassina ma da chi pratica non è per nulla accettabile un commento simile. inoltre non è rispettoso nè di chi paga nè di chi resta ….

  5. Ritengo sia ingiusto dire “se la sono cercata”: chiunque faccia qualcosa di più che semplice escursionismo se la va a cercare, cioè accetta un certo rischio. Ma la scelta del rischio accettabile dovrebbe sempre essere valutata in relazione alle difficoltà oggettive, non soggettive. Anche se sono un forte alpinista dovrei sempre usare le possibilità che le previsioni meteo oggi danno, cioè l’accuratezza e la disponibilità: perchè rischiare incidenti su cose prevedibili ? La caduta in un crepaccio, il distacco di sassi e, la caduta di valanghe, sono molto meno prevedibili di una previsione meteo. Sono alpinista come tanti, so che potrebbe capitare la caduta in un crepaccio, ad esempio, ma o resto a casa o accetto questo rischio che è comunque governabile. Ma se parto per una via alpinistica a poche ora da una perturbazione annunciata, se faccio itinerari ripidi con pericolo 3 o 4 di rischio valanghe, se salgo a 4000 metri in sola maglietta ……utilizzo molto male la mia vita!

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