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Foreste europee in pericolo a causa dei cambiamenti climatici

Tra le specie arboree a rischio ci sarebbe l'abete rosso, largamente diffuso in Europa (Photo courtesy of www.protezionecivile.fvg.it)
Tra le specie arboree a rischio ci sarebbe l’abete rosso, largamente diffuso in Europa (Photo courtesy of www.protezionecivile.fvg.it)

BIRMENSDORF, Svizzera — Entro la fine del secolo le foreste Europee potrebbero cambiare radicalmente il loro aspetto a causa dei cambiamenti climatici in atto. Una ricerca rivela che le specie arboree più diffuse, tra cui l’abete rosso, potrebbero lentamente ridurre la loro area di crescita a favore di altre più adattabili, causando anche ingenti perdite dal punto di vista economico.

Dopo svariate analisi sull’evoluzione di fiumi, laghi e ghiacciai con i relativi allarmi per la biodiversità a causa delle variazioni del clima, ora è la volta di foreste, boschi e specie arboree.

La ricerca sulle foreste è stata guidata dall’Istituto federale svizzero di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio Wsl ma è stata condotta da un consorzio scientifico internazionale con ricercatori provenienti da vari istituti europei -oltre al Wsl, l’Istituto di ricerca forestale di Baden-Wuerttemberg in Germania, l’Istituto di ricerca Alterra dell’Università di Wageningen in Olanda l’Efi, Istituto Forestale Europeo, in Finlandia e dall’Università di Friburgo in Germania.

Lo studio ha preso in considerazione 3 dei 40 scenari elaborati dal Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change – Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico): cambiamento climatico moderato, modesto ed estremo. Il gruppo di ricerca ha analizzato gli effetti su oltre 6000 aree forestali in tutta europa valutando un cambiamento di temperatura da 1,4 a 5,8 gradi centigradi per un periodo che raggiunge il 2100.

Dovendo stimare anche l’effetto economico dei cambiamenti, il rapporto finale – pubblicato online sulla rivista “Nature Climate Change” il 23 settembre 2012- tratta principalmente dell’Abete Rosso (Picea abies) uno degli alberi più diffusi nelle foreste europee e uno dei più usati in commercio. Questa specie arborea potrebbe ridurre la sua area di crescita nei vari paesi da un minimo del 21 percento ad un massimo del 60 percento, ritirandosi nelle aree molto fredde (altissima quota o latitudini polari).

L’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni, farebbero quindi arretrare e restringere le foreste di alberi che prediligono i climi freschi e/o umidi come l’Abete Rosso per fare spazio alle specie che si adattano alla siccità e hanno una crescita lenta. É il caso ad esempio delle Querce (in particolare sughero e leccio) che trarrebbero grande beneficio dai cambiamenti climatici espandendo l’area di crescita e spostandosi molto più a nord. Secondo la ricerca, questa specie potrebbe espandersi dall’attuale 11 percento ad oltre il 40 percento nello scenario estremo.

Le Querce e le altre specie arboree più mediterranee hanno però due grandi svantaggi: assorbono meno Anidride Carbonica rispetto alle foreste attuali e hanno minor valore economico nell’industria del legno rispetto all’Abete rosso o all’Abete Bianco. Pertanto oltre alla perdita in termini di ecosistema, le analisi stimano un perdita tra i 60 e 680 miliardi di euro.

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