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Valle Spluga, frana di 20mila metri cubi: isolate Campodolcino e Madesimo

La frana di Cimaganda (Photo courtesy of Gaetano su www.vaol.it)
La frana di Cimaganda (Photo courtesy of Gaetano su www.vaol.it)

SAN GIACOMO FILIPPO, Sondrio — Tragedia sfiorata in Valle Spluga. Ieri sera un’enorme frana è caduta nei pressi dell’abitato di Cimaganda, invadendo completamente la statale 36 con massi di oltre 200 metri cubi l’uno. Nessuno è rimasto ferito, ma la circolazione tra Chiavenna e Madesimo è interrotta da ieri sera tra il km 123 ed il km 130.

Secondo quanto riferito dalla stampa locale, gli esperti hanno stimato che la frana sia stata complessivamente di 20mila metricubi di roccia, una parte dei quali ha invaso la statale 36, occupandone un tratto lungo quasi 50 metri tra Cimaganda e la galleria di Stuz. La frana ha trascinato con sè alberi e terra.

I Comuni di Campodolcino e Madesimo risultano isolati, perchè non esistono percorsi alternativi per raggiungerli.

Secondo quanto riferito dalla Provincia di Sondrio, a Cimaganda i mezzi meccanici sono già operativi con l’obiettivo di riaprire almeno una corsia d’emergenza nel giro di pochi giorni, ma ancora non ci sono notizie sul ripristino della viabilità. Le forze dell’ordine, con i tecnici dell’Anas e i Vigili del fuoco, stanno ancora effettuando sopralluoghi nella zona.

Cimaganda è nota anche come “Città dei sassi” a causa degli enormi blocchi di gneiss distesi sui prati vicino all’abitato, portati a valle da una grande frana staccatasi diverso tempo fa dal sovrastante versante Ovest del Motto di Bondeno. Questi blocchi sono diventati oggi una celebre meta per gli amanti del boulder.

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