AlpinismoAlta quota

Una via nuova al Kangchenjunga e una spedizione scientifica nel futuro di Mario Panzeri

Mario Panzeri e Agostino Da Polenza sul palco della Casa dell'Economia con Laura Achler
Mario Panzeri e Agostino Da Polenza sul palco della Casa dell’Economia con Laura Achler

LECCO — “C’è uno spigolo, lì a destra, del Kangchenjunga, che ho sbirciato… Forse l’anno prossimo. Ma mi piacerebbe molto anche tornare a lavorare con Agostino Da Polenza. Mi ha parlato di una spedizione per studiare i ghiacciai himalayani e sarebbe bello partecipare”. Con queste parole Mario Panzeri ha chiuso  la grande serata che ieri gli è stata dedicata dal Coni e dalla città di Lecco per festeggiare la salita di tutti i 14 ottomila senza ossigeno: in sala, tutte le maggiori autorità della zona e una folla di persone che ha fatto registrare il tutto esaurito all’Auditorium Casa dell’Economia.

Altro che “di ottomila non ne voglio più sentir parlare”, come aveva dichiarato alla stampa appena rientrato dal Dhaulagiri, montagna nepalese che gli ha regalato il traguardo dei 14 ottomila ma che gli ha fatto sudare sette camicie per arrivare in vetta. “Mariolone” ha già voglia di tornare in pista e rimettersi in gioco, con obiettivi ancora più ambiziosi di quello appena raggiunto.

Ieri sera, Panzeri ha confessato al pubblico lecchese di voler aprire una via nuova nientemeno che sul Kangchenjunga, 8.586 metri, la terza montagna più alta della Terra. “C’è uno spigolo che mi ha colpito  quando ho salito quella montagna. Mi piacerebbe tornare e provare a salirlo. Ne ho parlato con Ivo Ferrari e con Giampaolo Corona. Magari l’anno prossimo… ma non c’è ancora niente di sicuro”.

Anche perchè, a quanto pare, Panzeri ha già avuto anche altre proposte per il 2013. Agostino Da Polenza, Presidente del Comitato Evk2Cnr, che ieri sera è stato ospite d’onore della serata dedicata a Panzeri, ha chiesto all’alpinista lecchese di partecipare ad un progetto di studio dei ghiacciai himalayani per il quale sarà necessario effettuare dei carotaggi ad oltre 7000 metri. E Panzeri si è dimostrato entusiasta: “Mi piacerebbe moltissimo tornare a lavorare con Agostino – ha detto l’alpinista -. Non finirò mai di ringraziarlo per avermi fatto conoscere l’Himalaya. Con lui ho fatto 5 spedizioni, e se ho concluso i 14 ottomila è anche merito suo. Speriamo”.

Durante la serata, Panzeri ha ripercorso la sua carriera himalayana insieme a Da Polenza, condividendo ricordi, simpatici aneddoti e riflessioni sull’alpinismo, il rischio, la cordata, la passione per l’alta quota. Si è parlato del forte legame tra alpinismo e scienza, da cui è nato questo sport e che ancora oggi riveste un’importanza fondamentale per la montagna.

Panzeri ha poi mostrato un filmato inedito della spedizione al Dhaulagiri della scorsa primavera. Si tratta di immagini girate da Panzeri in persona, durante la scalata, i momenti in tenda al campo base e ai campi alti. Un filmato poi montato da Gianmario Besana, emozionante e molto vero, che fa capire quanto sia stata dura quest’ultima scalata per l’alpinista lecchese, ma quanto la sua semplicità e determinazione abbiano contato nel raggiungimento dell’obiettivo.

Panzeri con Pinuccio Castelnuovo e gli atleti premiati dal Coni
Panzeri con Pinuccio Castelnuovo e gli atleti premiati dal Coni

Pinuccio Castelnuovo, presidente del Coni provinciale e promotore della serata dedicata a Panzeri, ha reso noto di aver presentato ufficialmente a Roma la richiesta di una stella d’oro al merito sportivo del Coni per Mario Panzeri: un riconoscimento che fino ad ora era spettato solo a Riccardo Cassin e Walter Bonatti, e che dovrebbe arrivare nei prossimi mesi. “Mario è un punto d’orgoglio per la nostra città e provincia – ha detto Castelnuovo –

Panzeri è stato quindi insignito di una medaglia d’oro dal Presidente della Camera di Commercio Vico Valassi, e ha ricevuto doni e riconoscimenti dal Coni Lecco, dalla Regione Lombardia, da Acel che lo ha sostenuto nelle sue spedizioni e dal Cai Lecco.

Durante la serata sono poi state consegnate le stelle d’argento e di bronzo del Coni per gli atleti della provincia di Lecco che si sono distinti negli anni 2009 e 2010: Francesco Calò, Matteo Grattarola, Antonella Manzoni, Matteo Pinta, Marco Mapelli, Luca Marasco, Giuliana Molteni, Susanna Negri, Marco Noris, Giacomo Panizza, Greta Proresti e Franco Zucchi.

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