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Gran Sasso, eccezionale riproduzione delle aquile reali: nati 6 pulcini

Aquilotto (Photo Tomdivilla courtesy of flickr.com)
Aquilotto (Photo Tomdivilla courtesy of flickr.com)

ASSERGI, L’Aquila — Il 2012 verrà ricordato come una delle annate più prolifere per l’aquila reale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Delle sei coppie presenti, cinque si sono riprodotte con successo portando sei nuovi aquilotti nei cieli appenninici.

L’involo, ossia il momento nel quale il pulcino abbandona il nido, è avvenuto in questi giorni di fine luglio. Il record spetta alla coppia di Amatrice, che è riuscita ad allevare ben due aquilotti: cosa alquanto rara che nel Parco si è verificata solo altre due volte negli ultimi quindici anni.

Il trend della popolazione sembra dunque procedere favorevolmente, e, anche se il territorio protetto sembra ben popolato dalla specie, ci si aspetta la formazione di almeno un’altra coppia stabile di aquile nel Parco. La biologia della specie rende l’aquila matura sessualmente dopo il quinto anno e dunque la crescita della popolazione è comunque molto lenta.

L’ottimo risultato di questa stagione riproduttiva, confermato dal Servizio scientifico del Parco, va ben oltre la media delle Alpi e degli Appenini dove una coppia su due riesce ad involare al massimo un giovane.

Essendo l’aquila un formidabile predatore posto ai vertici delle catene alimentari, secondo gli esperti questo buon successo indica una ritrovata disponibilità trofica con abbondanza di prede.

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga tutela circa il 28% delle popolazione di Aquile Reali che gravitano tra le regioni Abruzzo e Lazio e dunque, come per altre specie quali il Lupo o il Camoscio Appenninico, ha elevate responsabilità di conservazione derivate dalla tutela imposta dalla Comunità Europea con la nuova Direttiva Uccelli 147/2009.

L’Ente Parco – che ha visto aumentare la presenza della specie dalle 3 coppie presenti prima della sua istituzione nel 1997 alle 5 coppie di fine anni ’90 alle 6 attuali – si p detto soddisfatto delle proprie scelte gestionali; in particolare il recepimento delle Linee guida per la riduzione dell’impatto con l’avifauna delle linee elettriche del Ministero dell’Ambiente, la mitigazione del conflitto con gli allevatori sui grandi predatori e gli uccelli necrofagi attraverso lo strumento Comunitario Life, la sorveglianza e repressione del bracconaggio con il Corpo Forestale dello Stato.

“Non tutti i problemi sono però risolti – dicono i gestori del parco – e ancora tanto lavoro c’è da fare per l’Aquila Reale: con l’accesso veicolare alle quote più elevate non controllato, con i tagli boschivi fuori dalle elementari regole di riconoscimento del ruolo non solo di produzione di legnatico che un bosco offre alla collettività”.

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