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Smarriscono il sentiero e si perdono sulla Majella, salvi 9 scout

Monte Amaro (Photo courtesy of www.parcomajella.it)
Monte Amaro (Photo courtesy of www.parcomajella.it)

PACENTRO, Aquila — Nove scout sono rimasti bloccati per l’intero pomeriggio di sabato su un costone del Monte Amaro, sull’Appennino. Il gruppo era partito in mattinata per raggiungere la cima del gruppo della Majella, ma hanno perso l’orientamento uscendo fuori dal sentiero. Altri incidenti si sono verificati sulle montagne italiane, il più grave sull’Appennino forlivese dove un ciclista di 54 anni è caduto in una scarpata e si è procurato gravi traumi alla testa e al torace.

Il gruppo scout era partito da Pescara e aveva allestito il campo base presso Passo San Leonardo, valico appenninico posto a 1282 metri di quota nella parte occidentale del massiccio della Majella. Nella mattinata di sabato, 9 di loro sono partiti per un’escursione sulla cima più alta del massiccio il Monte Amaro che raggiunge i 2793 metri.

Secondo quanto riportano i giornali locali, nel pomeriggio stavano scendendo verso Passo San Leonardo quando sono usciti dal sentiero e hanno perso l’orientamento. I 9 giovani hanno immediatamente avvisato il resto del gruppo al campo base che a sua volta ha dato l’allarme. I Carabinieri di Pacentro hanno iniziato le ricerche con l’aiuto dei Vigili del Fuoco di Pescara che esploravano la zona con l’elicottero.

É stato proprio il mezzo aereo ad individuare il gruppetto sul costone della montagna su cui erano rimasti bloccati gli scout. I giovani sono stati issati a bordo con il verricello e riportati a valle sani e salvi. L’operazione di recupero si è conclusa solo in tarda serata e fortunatamente per nessuno dei dispersi si è reso necessario il ricovero in ospedale.

Sempre nel pomeriggio di sabato un altro ragazzo è stato soccorso per aver smarrito il sentiero, questa volta sulle Dolomiti trentine. Il tredicenne stava salendo con i genitori verso il Rifugio Volpi al Mulaz, posto a 2571 metri sulla montagna omonima. Durante il tragitto si è però attardato e ha smarrito il sentiero. Tentando di proseguire è finito in un canale da cui non è più stato in grado di tornare indietro. Invece di fermarsi ha deciso di proseguire ed è scivolato per alcuni metri sbattendo il capo e una gamba. A questo punto il ragazzo ha chiesto aiuto a gran voce ed è stato sentito da alcuni escursionisti che hanno allertato i soccorsi. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore lo ha raggiunto a circa 2000 metri di quota per recuperarlo con il verricello. Il mezzo aereo lo ha poi affidato alla Guardia di Finanza di Passo Rolle che lo ha accompagnato all’ambulanza.

Di nuovo nella giornata di sabato due turisti tedeschi si sono trovati in grave difficoltà sul Muzzerone, in provincia di La Spezia. Padre e figlio erano giunti col proprio camper sulla sommità della Palestra di roccia del Muzzerone la sera prima. In mattinata avevano deciso di raggiungere il mare dall’alto nonostante non conoscessero la zona. I due hanno imboccato un canalone molto impervio e sono rimasti bloccati su un costone roccioso a precipizio sul mare. Padre e figlio hanno inziato a urlare in cerca di aiuto. Fortunatamente alcuni alpinisti si trovavano poco distanti da loro e li hanno sentiti, riuscendo a dare l’allarme al Soccorso Alpino. I tecnici del Cnsas li hanno raggiunti e imbragati per poi trarli in salvo.

Nella giornata di ieri in vece un escursionista di 46 anni si è infortunato sul Gran Sasso. L’uomo stava percorrendo in mattinata la via normale della vetta occidentale del Corno Grande, che raggiunge i 2912 metri quando è scivolato a causa della rottura di uno scarpone. L’escursionista è rotolato per circa una trentina di metri ferendosi al naso e al volto. Un tecnico del Cnsas ha allertato i colleghi che si trovavano sulla “Direttissima” alla vetta occidentale del Corno Grande. I soccoritori e il medico hanno raggiunto in poco tempo il luogo dell’incidente. Il ferito è stato visitato e successivamente recuperato dall’elicottero del Suem 118 della Regione Abruzzo. Nonostante il forte vento il messo aereo è riuscito a issare a bordo l’uomo con il verricello poco dopo le 13 e a portarlo all’ospedale de L’Aquila per le cure del caso.

Più serie sono invece le condizioni dell’uomo che ieri pomeriggio si è infortunato sull’Appennino forlivese. Secondo le fonti locali il 54enne ha percorso con gli amici un tratto in bicicletta sopra l’abitato di Bagno di Romagna in provincia di Forlì-Cesena. Poco sopra la diga di Ridracoli il gruppetto ha deciso di percorrere un sentiero a piedi portando le bici a mano. L’uomo si era da poco tolto il casco da ciclista quando è precipitato in un dirupo per una trentina di metri. L’eliambulanza non ha potuto raggiungere il luogo dell’incidente a causa della conformazione del territorio e per il forte vento che imperversava nella zona. L’intervento si è quindi reso molto difficile ed il ferito è stato raggiunto via terra. I soccorsi lo hanno stabilizzato e imbarellato e caricato a bordo del battello della Diga.

Una volta giunto a riva, i mezzi del Pronto Intervento lo hanno trasportato immediatamente all’ospedale Bufalini di Cesena dov’è tuttora ricoverato in gravi condizioni a causa dei numerosi traumi riportati al capo e al torace.

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