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Incidenti in montagna nel weekend, due morti e diversi feriti

Passo Giovo (Photo courtesy Inox58 - rete.comuni-italiani.it)
Passo Giovo (Photo courtesy Inox58 - rete.comuni-italiani.it)

VIPITENO, Bolzano — E’ stato un weekend nero dal punto di vista della cronaca, quello appena trascorso sulle Alpi italiane. Complice il bel tempo e la stagione estiva infatti, in molti sono andati in montagna e in alcuni casi si sono verificati incidenti anche piuttosto gravi. Si contano almeno 5 feriti, mentre le vittime sarebbero due, che si aggiungono al rocciatore deceduto sul Carega: ieri un alpinista austriaco è morto in Dolomiti, nella zona del Passo Giovo, dopo essere precipitato a circa 2090 metri di quota. Venerdì scorso invece, un escursionista di Firenze ha perso la vita in ferrata, al Lagazuoi.

L’ultimo, in ordine cronologico, è l’incidente avvenuto sulle Dolomiti altoatesine ieri. Un gruppo di 3 alpinisti austriaci procedeva in cordata a circa 2090 metri di quota nella zona del Passo Giovo: non si conosce al momento la loro posizione esatta, ma in base a quanto comunicato dall’Ansa uno di loro sarebbe precipitato mentre gli altri 2 sarebbero rimasti feriti, sembra non in modo grave. Sul posto è intervenuto il soccorso alpino che li ha recuperati e trasportati all’ospedale di Vipiteno.

Un altro incidente mortale si era già verificato in Dolomiti, anche se sul versante bellunese, venerdì scorso. Un escursionista fiorentino infatti, è morto sul Lagazuoi per i traumi riportati a seguito di una caduta. L’uomo, un 54enne, stava percorrendo con una decina di persone il sentiero dei Kaiserjager, che dal passo Val Parola porta al Piccolo Lagazuoi, quando è scivolato su un piolo metallico del tratto attrezzato: cadendo indietro avrebbe sbattuto la testa contro le rocce, scivolando poi ulteriormente in basso. A dare l’allarme sono stati i suoi stessi compagni nel tardo pomeriggio e sul posto è volato l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites. Purtroppo il medico, sbarcato non distante dal luogo dell’incidente, a circa 2.400 metri di quota, non ha potuto fare altro che constatare il decesso.

Sempre venerdì e sempre sulle Dolomiti venete, un altro escursionista si era ferito gravemente scivolando sul sentiero che dal rifugio Locatelli porta alla Forcella Lavaredo. L’uomo, un 65enne di Genova, si trovava con il figlio poco distante dalla forcella, quando è caduto rotolando per 150 metri lungo un ripido ghiaione. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato sul luogo dell’incidente, a circa 2.350 metri di quota, dove nel frattempo erano arrivati a piedi due uomini del Soccorso alpino di Auronzo, che si trovavano già ai piedi delle Tre Cime. Secondo quanto riferisce il comunicato ufficiale del Cnsas del Veneto, l’infortunato è stato imbarellato e recuperato con un verricello di 20 metri, e poi trasportato all’ospedale di Belluno, con possibili gravi traumi alla testa e nel resto del corpo.

Un escursionista di 74 anni si fatto male nel primo pomeriggio di venerdì in Valle d’Aosta a Chamois. L’uomo sarebbe caduto scivolando sul sentiero, mentre si trovava in montagna da solo. Recuperato dall’elicottero del Soccorso alpino valdostano, è stato trasportato all’ospedale Parini di Aosta dove è arrivato con serie ferite.

Infine sul monte Grappa un giovane di 22 anni si è smarrito nei boschi sopra San Liberale, sul Monte Grappa, procurandosi una ferita a una gamba. Il giovane era uscito per una camminata alla Vedetta, ma dopo un po’ ha perso il sentiero: dopo essere tornato sui suoi passi è caduto, sbattendo la testa e rompendosi un ginocchio. A quel punto ha chiesto aiuto al 118 attorno alle 20 di venerdì. I soccorritori si sono subito messi sulle sue tracce, utilizzando l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore prima che calasse la notte: le indicazioni date dal ragazzo sulla sua posizione erano però sbagliate e così le ricerche si sono protratte per diverse ore vie terra.

Le squadre del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, con il supporto delle Stazioni di Prealpi Trevigiane, Feltre, Longarone e Alpago e del Centro mobile di coordinamento, l’hanno infine trovato poco prima di mezzanotte. L’escursionista è stato prima imbarellato poi sono iniziate le calate: assicurato con la corda, lungo 300 metri di bosco, con tratti verticali e salti di roccia, con i soccorritori che si alternavano nel trasporto. Arrivati a valle al fuoristrada, l’infortunato è stato caricato in ambulanza e accompagnato all’ospedale di Castelfranco. All’intervento hanno preso parte una trentina di soccorritori.

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