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Cibo all’aperto attira gli orsi, scatta il divieto nel Parco d’Abruzzo

Orso Marsicano (Photo courtesy of www.storieabruzzesi.it)
Orso Marsicano (Photo courtesy of www.storieabruzzesi.it)

PESCASSEROLI, L’Aquila — Fieno, carote o qualsiasi tipo di prodotto alimentare può attirare gli orsi e pertanto non va lasciato in bella mostra all’aperto, pena una sanzione molto salata e fino a 6 mesi di carcere. Questo il provvedimento entrato in vigore nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: ma l’ordinanza non ha mancato di suscitare polemiche, soprattutto tra gli allevatori.

Nell’ordinanza emanata dal presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise Giuseppe Rossi si dispone la rimozione di qualsiasi tipo di alimento lasciato all’aria aperta potenzialmente in grado di attirare gli orsi. Si parla quindi di rifiuti incostuditi, fieno, carote e altre verdure che si trovino all’esterno di case o allevamenti in territorio compreso nel parco.

La disposizione è motivata in base alla Legge Quadro sulle aree protette che vieta il condizionamento degli animali selvatici attraverso il disturbo del loro habitat. I trasgressori rischiano fino a sei mesi di carcere e una multa che va da 103 a 12.911 euro.

Secondo quanto riporta l’Ansa, gli allevatori hanno però fatto presente il proprio dissenso. Avrebbero infatti intenzione di denunciare i firmatari del provvedimento per abuso di potere. “Una cosa fuori da ogni logica – avrebbe dichiarato al Corriere d’Abruzzo il presidente dell’associazione allevatori Cospa Dino Rossi – anche perché se é vero, come é stato più volte testimoniato, che l’orso frequenta i centri abitati, gli stessi provvedimenti restrittivi, forse, andrebbero indirizzati anche alle auto, le moto e i pullman che transitano sulle strade del Parco”.

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