AlpinismoAlta quota

Himalaya: alpinisti in cima, altri in ritirata

Guy Cotter sotto la vetta del Manaslu (Photo http://www.adventureconsultants.com)
Guy Cotter sotto la vetta del Manaslu (Photo http://www.adventureconsultants.com)

KATHMANDU, Nepal — E’ stato un weekend di tentativi di vetta quello appena passato su alcuni ottomila della catena himalayana. Allo Shisha Pangma, nonostante l’ottimismo iniziale, il gruppo di Juanito Oiarzabal e Carlos Pauner ha rinunciato alla cima a pochi metri dalla meta, tornando al campo base a mani vuote. Al Manaslu invece oltre ad alcuni alpinisti di una spedizione commerciale, sarebbe andato in vetta anche il trentino Walter Piazza, mentre Maurizio Giordani e Marco Heltai si sarebbero fermati intorno ai 7800 metri per aiutare nelle ricerche di un alpinista iraniano, disperso sulla montagna.

Cominciamo dallo Shisha Pangma, dove Juanito Oiarzabal, Carlos Pauner, Juanjo Garra insieme all’argentino Ariel Perinetti, erano in marcia già da metà della settimana scorsa. La cima era attesa per venerdì, ma tutta la giornata è trascorsa in un silenzio stampa che si è prolungato fino al weekend. Sabato sul blog di Pauner era apparsa la notizia della vetta, smentita però da lui stesso dopo alcune ore, e da Radio Vittoria, a cui ieri Oiarzabal ha raccontato di un dietrofront avvenuto a pochi metri dalla meta.

Secondo quanto riferito dal sito Desnivel, che ha ripreso la notizia, il team spagnolo ha fatto rientro al base ieri pomeriggio. Gli alpinisti infatti, avevano affrontato l’ultimo tratto della salita faticando molto a causa della tanta neve al suolo, arrivando col buio forse a cinquanta metri dalla cima. Forse, perché pare che il gruppo non abbia chiaro esattamente che quota abbia raggiunto, in ogni caso molto vicino alla vetta. L’ora tarda e le condizioni generali li hanno però portati alla decisione di interrompere il tentativo e tornare indietro. Sono rientrati a campo 3, da cui erano partiti 22 ore prima, alle 4.17 del mattino di sabato.

Se la salita allo Shisha Pangma è stata resa difficile dalla neve alta, è stato invece il vento il problema maggiore al Manaslu, dove diverse spedizioni erano impegnate nell’attacco di vetta lo scorso fine settimana. Tra queste c’era anche quella italiana composta dal veterano degli ottomila, Sergio Martini, dal forte alpinista trentino Maurizio Giordani, dalle guide alpine Marco Heltai e Luca Montanari, dal tecnico del soccorso alpino Mario Esposito, dall’alpinista fotografa Paola Finali, e dagli alpinisti Nancy Paoletto e Walter Piazza.

Di tutto il gruppo però lo scorso weekend avrebbero provato a raggiungere gli 8.163 metri della cima soltanto Heltai, Giordani e Piazza: i primi due, in base a quanto racconta il quotidiano L’Arena, arrivati a quota 7800 metri avrebbero deciso di fermare la scalata, da un lato per via del forte vento, dall’altro per andare in aiuto di alcuni alpinisti di una spedizione iraniana in difficoltà. Uno iraniano infatti, sarebbe morto disperso sulla montagna, per causa ancora non chiare, mentre gli altri due suoi compagni sarebbero stati ritrovati. Piazza, forse già più avanti nella salita al momento della rinuncia dei compagni, avrebbe invece proseguito toccando la vetta del Manaslu.

L’alpinista trentino infatti, alla sera sarebbe tornato a 7000 metri di quota, raggiungendo in tenda i due suoi compagni di spedizione e annunciando di essere arrivato in cima. Al momento non si hanno però maggiori informazioni su quanto avvenuto esattamente sulla montagna.

In vetta al Manaslu lo scorso weekend sono arrivati anche Guy Cotter, Anthony Baldry, 7 Sherpa, e un alpinista scozzese, in base a quanto scritto sul sito dell’agenzia commerciale Adventure Consultants. Il racconto della salita, pubblicato sul sito della spedizione, è dello stesso Cotter, che parla di vento molto forte sui campi alti.

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