Crisi della stagione invernale: presenze in calo, milioni di euro persi
BELLUNO — La crisi che colpito le località montane durante la stagione invernale 2011-2012 inzia a delinearsi. Secondo quanto dichiarato dal presidente dell’Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari, le presenze sono calate del 6 percento per colpa della poca neve e delle alte temperature che incidevano sull’innevamento artificiale, i cui costi hanno, fra l’altro, causato perdite per milioni di euro.
É tempo di bilanci per la stagione invernale che si sta ormai chiudendo. Fra i primi a farli c’è Anef, l’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari. “La stagione è stata molto pesante – ha detto il presidente generale, Sandro Lazzari -. Tutto l’arco alpino orientale è rimasto praticamente senza neve. L’Appennino è rimasto senza finchè non ne ha avuta troppa”.
In sintesi, secondo l’Anef, le poche precipitazioni, i tempi di crisi e le temperature che non permettevano un innevamento artificiale soddifacente hanno prodotto un calo del 6 percento di presenze nelle località montane.
“Facendo due rapidi calcoli- ha affermato Renzo Minella, presidente di Anef Veneto – rispetto alla stagione precedente, abbiamo speso tra i 5 e i 6 milioni di euro in più per l’innevamento delle piste. Sommando i minori incassi per la vendita degli skipass ai costi maggiorati dell’innevamento, possiamo quantificare il flop tra i 13 e i 14 milioni di euro”.
diamo la colpa alla poca neve e alle alte temperature e alla crisi e non perchè i 40 euro al giorno per una sciata sono una follia.