Alpinismo

Morto l’alpinista austriaco Werner Haim, era al Nanga con i fratelli Messner

Werner Haim nel 2008 (Photo courtesy of www.bmlv.gv.at)
Werner Haim nel 2008 (Photo courtesy of www.bmlv.gv.at)

ABSAM, Austria — É morto all’età di 71 anni Werner Haim, alpinista austriaco divenuto famoso soprattutto negli anni settanta. Tra le sue spedizioni più importanti figura quella al Nanga Parbat in cui perse la vita Günther Messner. Dal 1985 era costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente con gli sci, ma questo non gli aveva impedito di continuare a trasmettere alle nuove generazioni il suo amore per la montagna.

L’alpinista austriaco Werner Haim si è spento lo scorso fine settimana nella propria abitazione di Absam, nel Tirolo austriaco. Classe 1941, iniziò a scalare fin da giovanissimo le montagne del Tirolo e della Stiria. Nel 1959 entrò nell’esercito e in seguito diventò guida alpina.

Durante gli anni Settanta Haim giunse al culmine della sua carriera alpinistica tanto da diventare uno dei più forti scalatori del panorama internazionale. Per questo fu scelto con altri alpinisti per partecipare alla spedizione austriaca al Nanga Parbat del 1970.

L’obiettivo dell’impresa organizzata da Karl Maria Herrligkoffer era quello di aprire una via sulla parete Rupal, ma la spedizione è passata alla storia, oltre che per quello storico successo, per la tragica e controversa scomparsa di Günther Messner, che, dopo essere arrivato in vetta insieme al fratello, fu sppellito da una valanga durante la discesa.

Della sua morte fu incolpato Reinhold Messner che all’indomani dal rientro in Europa ingaggiò una lotta con il resto del team, in particolare col capo spedizione, conclusasi solo pochi anni fa con il ritrovamento del corpo di Günther.

Negli anni successivi Haim continuò con le spedizioni fino ad un tragico incidente con gli sci avvenuto nel 1985 sui Monti del Karwendel, al confine tra Austria e Germania. Le conseguenze dell’accaduto lo resero paraplegico e lo constrinsero su una sedia a rotelle, ma non gli impedirono di continuare a coltivare la sua passione per le montagne scrivendo libri e tenendo conferenze, soprattutto nelle scuole.

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