News

Multati 9 scialpinisti per notturna sulle piste chiuse

Scialpinismo in notturna (Photo Archivio Maddalene)
Scialpinismo in notturna (Photo Archivio Maddalene)

ROCCAFORTE MONDOVÌ, Cuneo — Bloccati e multati dalla Guardia di Finanza. É successo a 9 scialpinisti che si erano avventurati per un’escursione notturna sulle piste chiuse di Lurisia, località sciistica nelle Alpi Liguri della provincia di Cuneo.

Il fatto è avvenuto sulle nevi di Lurisia, località sciistica del comune di Roccaforte Mondovì posta ai piedi del Monte Pigna, cima di 1768 metri nelle Alpi Liguri.

Il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ha fermato e multato 9 persone che stavano facendo un’uscita di scialpinismo di notte sulle piste chiuse al pubblico.

Gli scialpinisti sono stati identificati dalle Fiamme Gialle e si tratterebbe di 9 persone di età compresa tra i 30 e i 35 anni: sei piemontesi e 3 liguri. La somma della multa va dai 150 a 240 euro.

Tags

Articoli correlati

18 Commenti

  1. Vergognoso!!! Non riesco proprio a capire quale grave crimine stessero commettendo quei 9 scialpinisti che si stavano godendo una bella serata in compagnia. La mia più totale solidarietà agli scialpinisti!!! Spero che qui da noi nella bergamasca il buon senso prevalga sull’ennesima inutile legge…

    1. Questo è l’anno della “caccia” allo sci alpinista…Tutto gira intorno a questo… Poi non fa nulla se la gente gira ubriaca e senza il controllo degli sci…Solidale anche io!

      1. … peccato che, sia in discesa che in salita, se ne siano infischiati dei gatti che battevano con il verricello… meglio una multa o una bella chiazza di sangue sulla neve?

        1. caro Gianluca, se un gattista lavora al buio, di sera, lasciando la sua famiglia a casa senza poter cenare con loro, per lavorare e fare in modo che gli sciatori il giorno dopo possano godere appieno della pista battuta a dovere, si trova un gruppo di sci-alpinisti che risalgono le piste e cortesemente chiede a loro di percorrere sia in salita che in discesa la parte non battuta della pista per non rovinare la battitura e lasciare che la neve si trasformi indurendosi, e gli vengono fatti gesti dove mettersi l’ombrello e alzando il dito medio e sfidandolo sentendosi forti dal numero e sciando per disprezzo appositamente rovinando tutto il lavoro dell’operaio della società. direi che questi comportamento sia più che oltraggioso nel rispetto della collettività. spero solo che la Società faccia causa agli sci-alpinisti chiedendogli i danni causati dal loro comportamento incivile.

    2. C’è la legge, che penso sia conosciuta da tutti gli scialpinisti perché fece discutere, quindi si rispetta finché non sarà cambiata o abrogata.

      Luigi

    3. Legge Regionale regione Piemonte n.2 del 26 gennaio 2009, art. 27, comma 4: “A partire dall’orario di chiusura degli impianti di risalita e sino alla loro riapertura è fatto assoluto divieto a chiunque, fatta eccezione agli addetti alla manutenzione delle piste e degli impianti a fune appositamente autorizzati dal gestore, di percorrere ed utilizzare con qualsiasi mezzo le piste delimitate, anche utilizzando sci o snowboard. Ogni deroga al presente divieto è esclusivamente autorizzata in forma scritta dal gestore.”
      Per inciso. Lurisia è in Piemonte, non in Liguria.

  2. Anche in Bergamasca a Colere si dice che sono state date tante multe di giorno agli sci alpinisti che salivano sulle piste.
    Questa caccia agli sci alpinisti prima o poi finirà male con qualcuno che farà qualche vandalismo.
    Attenzione!!!!!!!

  3. Ridicolo……!!!!! Ma allora se quest’estate dovessi essere “sorpreso” alle 5 del mattino con ramponi ai piedi a percorrere i bordi delle piste di Plateau Rosà per dirigermi verso il Ghiacciaio di Verra,verrei multato…….??? Vorrei proprio sapere quale legge s’infrangerebbe….SENZA VERGOGNA….

    1. Sulle piste non è scialpinismo è solo una boiata e poi se si schiantano contro un mezzo che lavora le piste di chi è la colpa?
      Se vai a ramponare sulle piste di Cervinia sei proprio uno sfigato ….con tutti i posti che ci sono nei dintorni.

      1. bravissimo MILOMUSIC !!!!!!
        condivido appieno il tuo commento.
        con tutto l’arco alpino proprio in pista devono andare?
        per poi lamentarsi se vengono multati !!!!!
        non possono farsi chiamare SCI-ALPINISTI la parola più precisa la lascio decidere a voi!!!!

        1. alfred e milomusic (?) beati voi che siete esperti alpinisti e potete permettervi vie tra crepacci e seracchi pericolosi…e probabilmente con molto tempo a disposizione…..Io sono un povero alpinista amatoriale “sfigato” con poco tempo da dedicare alle mie amate montagne,ed anche solo arrivare su un Breithorn Occidentale (se conoscete la zona) mi fa stare bene e gratifica.
          Cercate di rispettare chi non vive la montagna al vostro livello,il chè non vuol dire che lo faccia con meno passione…
          Altrimenti non sareste alpinisti,ma LA PAROLA PIU’ PRECISA LA SCIO DECIDERE A VOI….!!!!!

  4. A chi è convinto della correttezza della legge e dell’operato della forza pubblica nel multare i salitori delle piste chiuse, vorrei chiedere qual’è la ragione di tale legge, ovvero vorrei chiedere se e quando è accaduto l’ultimo evento luttuoso (morti e/o feriti grevi) causati dai folli salitori con le pelli.
    Nello stesso giorno (o molto vicino) in cui solerti funzionari statali multavo un gruppo di delinquenti che salivano lungo le piste chiuse (sera o notte) due persone, regolarmente paganti lo ski-pass, si sono scontrate in pista – durante il giorno – con un morto e un ferito grave.
    Quindi: salire con le pelli su una pista chiusa è una azione di grave danno alla socialità, quindi giustamente punita dalla legge ad una ammenda che va allo stato, scendere da una pista aperta a velocità tale da rendere incontrollabile la sciata ed aumentare il rischio incidenti è semplicemente inquadrabile in un danno personale, anche penalmente rilevante, ma solo se accade.
    Gradirei commenti dai gestori impianti e relativi sostenitori (non oso sperare in commenti dal/dai legislatori perchè in Italia è una categoria sconosciuta: si fanno le leggi poi si sparisce dal mondo)

    1. Posso assicurarti che personalmente ho avuto dei richiami da parte di poliziotti perché andavo troppo forte, peccato che eravamo su una pista chiusa dove ci stavamo scaldando per una gara di gigante. Così come in alcune zone vi sono controlli sull’abuso di alcolici.
      Ritengo che i divieti di percorrere le piste possano avere come motivazione la pericolosità di risalirle o scenderle mentre il gatto sta lavorando o mentre il gatto è “appeso” al verricello. Durante quest’ operazione il cavo si muove molto e non è molto visibile. In caso d’incidente di chi sarebbe la responsabilità? Durante il giorno, chiaramente su piste trafficate, avere gente che va in senso contrario o attraversa la pista non mi sembra molto sensato.
      Vorrei, però, chiederti: perché è così necessario risalire le piste? Invece che prendersela con il divieto non è meglio pretendere che siano approntati percorsi alternativi nel caso non ci fossero già?
      Nella cerchia di scialpinisti che conosco, mi sono fatto l’idea che le piste le usino, soprattutto la sera, perché così si possono allenare più facilmente rispetto ad andare in fuori pista. E’ un modo corretto di comportarsi? Non lo so,( le piste vengono battute per altri scopi). Così come non credo lo sia tendere trappole da parte delle forze dell’ordine. Se lo hanno fatto è perché probabilmente, in quella zona, era diventata una moda.

      Ricordo, tempo fa, d’aver firmato contro questo divieto e credevo che, alla fine, non fosse passato, ma è una legge regionale o nazionale?

      1. In tanti hanno che frequento le piste non ho mai visto multare sciatori per elevata velocità o discesa pericolosa (una volta mia sorella è stata investita e portata al pronto soccorso …. ma allo sciatore abbiamo solo potuto fare causa per danni personali, nessun gestore o funzionario pubblico ha sanzionato l’investitore).
        In altrettanti anni di sci alpinismo mi è capitato una (UNA) sola volta di percorrere piste in discesa oltre l’orario di chiusura e – a prescidere delle presenza o meno di gatti della neve – un polizziotto (chiamato dai gestori) ci voleva multare (non l’ha poi fatto perchè si vergognava pure lui della situazione).
        E’ vero che dove c’è gente e strutture pubbliche i regolamenti sono doverosi e utili, ad esempio anche nelle strade in piena notte e vuote si devono rispettare le leggi del codice stradale, ma la percezione è che ci sia accanimento legislativo verso una pratica che può fare danni come chiunque altro se ci si comporta male (anche un pedone che cammina a occhi chiusi può provocare danni immensi), ma che statisticamente è scarsamente popolata e scarsamente causa di incidenti (rispetto ai morti e feriti per la velocità nelle piste … ad esempio)

  5. chi risale le piste è uno sfi gatto che non ha rispetto del lavoro altrui.
    Io iono scialpinista e dico che la montagna è grandissima.
    Perchè andare a cacciarsi sulle piste e rompere le scatole ai gattisti?? Miao

  6. Gentili lettori,
    i finanzieri dal Soccorso Alpino GdiF non hanno trattato nessuno come delinquenti nè come criminali (che ti assicuro vengono trattati in ben altro modo), anzi, erano dispiaciuti di DOVER multare persone conosciute e rispettate nel campo, con le quali, tra l’altro, condividono le stesse passioni! Ma se c’è una Legge va rispettata da tutti, specie se proprio durante la risalita c’è un Gatto al lavoro con i relativi oggettivi pericoli.
    Quindi, nonostante sia apprezzabile chi abbia messo la faccia x difendere le proprie idee, manca, però, di rispetto a chi lavora anche di notte (mentre gli altri lo fanno di giorno) anche perchè si omette di dire che già più volte i gattisti si erano lamentati e che anche quella sera sono stati mandati a quel paese con ripetuti gesti dell’ombrello. Si omette anche che sulle piste, oltre i multati, sono scesi prima di loro altre 10 persone, che non sono state intercettate, e che in 20 persone hanno ridotto la pista come potete immaginare (la temperatura era vicina allo 0°) .
    Bene, se ci si può solo allenarti di notte che si scriva una bella lettera al sindaco di Roccaforte Mondovì (Lurisia) e al gestore chiedendo 2 giorni a settimana dalle 20 alle 24 per allenarsi, se non lo si è fatto (carta canta) è inutile poi fare polemiche.
    Un’altra cosa, la maggior parte degli scialpinisti che si incontrano nè si allenano con tutine aderenti nè vanno sulle piste (comodo così), amano la natura e rispettano le regole: anche chi si deve allenare DEVE avere i suoi spazi, è logico, ma forse, chi è stato multato, ha sparato un pò troppo a zero su tutti (istituzioni, FISI, gestori e quant’altro) nelle sue varie dissertazioni (targatocn, facebook , sportdimontagna etc.)
    Capisco la Passione (con la P maiuscola) ma occorrerebbe dire che agli scialpinisti in questione sono stati fortunatoi che la società non abbia chiesto loro i danni per la ribattitura, che i Finanzieri si siano limitati ad un solo verbale senza andare a cercare null’altro (pala, sonda, arva e la risalita) e che, fondamentale, non c ‘era un verricello in mezzo alla pista a farLi a fettine.
    Spero che tutto questo “vociare” serva a sensibilizzare le stazioni sciistiche del Cuneese circa le problematiche sollevate e che il mio sfogo serva a far fare un piccolo esame di coscienza, ed un passo indietro, ai protagonisti della questione (mi riferisco ad alcuni degli scialpinisti indignati) su come VERAMENTE vadano trattate e, siano andate, le cose. Chiedere di scusarsi forse è troppo quindi lo faccio io per primo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close