In montagna, però, il riflesso del sole sulla neve e sul ghiaccio rende ancora più pericolosa l’esposizione: gli effetti sono quattro volte più forti che in spiaggia e la quantità di raggi Uvb, responsabili di eritemi e scottature, aumenta del 4 per cento ogni 300 metri di quota. Ma il pericolo maggiore è l’alta concentrazione di raggi Uva, quelli che invecchiano e degenerano la pelle. I filtri chimici attualmente presenti nelle creme solari non riescono a bloccarli e un consiglio può essere quello di usare pomate all’ossido di zinco che riflette i raggi del sole, anche se è esteticamente poco gradevole.
Per non riportare danni è bene cercare di proteggersi ed evitare comportamenti sbagliati e pericolosi. Quali? Togliersi cappello e occhiali, aprire giaccavento e camicia, piazzandosi a mezzogiorno sotto il sole, magari con uno specchio riflettente.