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Clima, “La Niña” mette in ginocchio la Colombia

BOGOTA’, Colombia — “La Niña”, la bambina, non ha niente a che vedere con l’immagine evocata dal suo nome. Da mesi infatti con le sue correnti fredde e i cambiamenti climatici improvvisi sta mettendo in ginocchio la Colombia. Si tratta di un fenomeno climatico di grande forza che secondo gli istituti statali d’Idrologia, Meteorologia e il dipartimento di Studi ambientali, fino agli inizi del prossimo anno vesserà il paese con piogge torrenziali e distruttive.

Secondo un rapporto della Croce Rossa, tra il primo settembre e il primo dicembre la “La Niña” ha causato 114 morti, 180 desaparecidos e 104 feriti, abbattendosi su 410 municipi in 27 dei 32 dipartimenti dello stato andino. I numeri sono impressionanti: 839 case distrutte, 74.646 non più agibili, 496.398 persone sfollate.

E non è ancora finita. Quella a cui la Colombia sta assistendo non è altro che la zampata invernale di un’anomalia climatica cominciato più di un anno fa, ma che non si risolverà nell’immediato. Il paese però non ce la fa più: dall’aprile 2010 allo stesso periodo del 2011, ci sono stati 774 casi tra smottamenti, inondazioni, straripamenti di fiumi, allagamenti, per un totale di 400 vittime e 3,6 milioni di sfollati.

Il governo ha messo sul piatto 124 milioni  di pesos per aiuti umanitari nelle regioni di Caldas, Cauca, Cundinamarca, Boyacà e Antioquia. Controllati speciali il fiume San Jorge nella provincia di Cordoba e il bacino medio-basso del río Cauca. Con la speranza di resistere fino a che “La Niña” non avrà smesso di fare i capricci.

 

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