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Carpazi, il grido d'aiuto delle foreste vergini

BUCAREST, Romania — Prima il Wwf, poi il governo. La Romania si mette in discussione e pensa a un piano per salvare le foreste vergini dei Carpazi. All’inizio di novembre l’associazione ambientalista ha dato il via a una campagna ad hoc, poche settimane dopo il ministro dell’Ambiente e delle Foreste Laszlo Borbely ha accettato di partecipare a una visita sul campo per verificare il taglio illegale degli alberi.

Queste foreste sono rimaste intatte per secoli. Inaccessibili e con un legname poco pregiato, sono state risparmiate fino a quando la crisi economica non le ha rese appetibili. Oggi la fame di materia prima spinge sempre più imprenditori a puntare sul legno dei Carpazi, spesso aggirando leggi e vincoli per ottenere il massimo guadagno.

“Entro la fine del 2011 – ha dichiarato il ministro – vogliamo approvare una legge che protegga tutte le nostre foresete primarie, un tesoro per il nostro paese”. Come sempre la tutela degli ambienti a rischio non può prescindere dai fondi e Borbely ha assicurato che otterrà circa 100 milioni di euro dai fondi comunitari, che serviranno a pagare i proprietari di foreste private che saranno espropriate.

Governo e Wwf lavoreranno a stretto contatto. A breve sarà firmato un protocollo d’intesa che stabilisce i passi da affrontare. Intanto si pensa a un censimento delle foreste vergini che sarà portato a termine entro la metà del 2012 e rimpiazzerà il precedente che risale al 2003. Secondo i volontari del panda circa l’80% del territorio boschivo, che corrisponde a 250mila ettari, è a rischio.

Il percorso è lungo e senza l’aiuto della popolazione è destinato ad arenarsi. Ma le prospettive sembrano confortanti: “In tre settimane –  ha spiegato Magor Csib del Wwf – abbiamo raccolto 65mila firme per chiedere la tutela delle nostre foreste vergini”.

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