BIG BEAR, Usa – Jordan Romero ci riprova. Dopo il tentativo fallito dell’anno scorso, il 15enne statunitense, che ha fatto parlare di sé per la salita al monte Everest realizzata a soli 13 anni, tra una decina di giorni partirà per il Mount Vinson, la cima più alta dell’Antartide, per completare le Seven Summits e diventare così il più giovane alpinista al mondo ad aver salito tutte le sette montagne più alte dei sette continenti.
Il giovane Romero partirà per Punta Arenas, in Cile, il 12 dicembre. Poi da qui proseguirà per il Polo Sud, diretto verso la catena del Sentinel Range, precisamente verso il massiccio del Vinson, con i suoi 4.892 metri la montagna più alta dell’Antartide. Qui trascorrerà evidentemente anche il giorno di Natale, sperando che quest’anno Santa Claus gli porti in dono il coronamento delle Seven Summits, a cui sta lavorando ormai da 5 anni, da quando aveva solo 10 anni quindi.
Tutto cominciò infatti nel 2006 col Kilimanjaro, la cima più elevata del continente africano. Poi vennero l’Aconcagua, in Sud America, il Denali (McKinley) in Alaska, l’Elbrus in Europa, la Piramide Carstensz in Indonesia, il Kosciuszko in Australia, e infine certamente l’Everest, in Asia.
La scalata del tetto del mondo fece parlare molto il pubblico alpinistico e non, in quanto sollevò la questione dell’età e dell’opportunità di permettere (o spingere) un ragazzo così giovane a un’impresa tanto difficile e pericolosa, da tanti punti di vista: da quello fisico (come reagisce un copro così giovane alla “zona della morte”? E psicologico). Dibattiti a parte nel 2009 Jordan Romero divenne il più giovane scalatore arrivato sulla cima al monte più alto della terra: scalò insieme al padre Paul e alla sua compagna Karen Lundgren, tutti e tre saliti con l’ossigeno dal versante tibetano.
Dopo il tentativo dell’anno scorso, quest’anno l’adolescente californiano torna al Vinson, sempre insieme alla sua famiglia, per cercare di coronare il suo sogno: essere il più giovane uomo al mondo ad aver salito le Seven Summits.
