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Cop17, in vent'anni 710.000 vittime dei cambiamenti climatici. Il Pakistan in cima ai paesi a rischio

Pakistan estate 2010, alluvione nei distretti montuosi del Baltistan, quelli di Skardu e di Ghanche
Pakistan estate 2010, alluvione nei distretti montuosi del Baltistan, quelli di Skardu e di Ghanche

DURBAN, Sudafrica — L’ultimo decennio è stato il più caldo degli ultimi 150 anni, mentre il 2011 è stato il decimo in assoluto dal 1850. Sono allarmanti i dati di cui si discute in questi giorni a Durban, in Sudafrica, dove prosegue il Cop 17, la Conferenza delle Parti dell’UNFCCC – Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In attesa dell’arrivo dei ministri nelle aule, a dire il vero poco piene, vengono rese note cifre e statistiche che dipingono un quadro drammatico: dal 1991 ad oggi si conterebbero centinaia di migliaia di vittime dell”effetto clima’, ovvero alluvioni, siccità e altre catastrofi naturali. E in cima alla classifica attuale dei paesi più a rischio ci sarebbe il Pakistan, dove le alluvioni delle ultime estati hanno devastato intere regioni, come il distretto di Gilgit e Baltistan, in Karakorum.

Al Cop17 di Durban, presso l’International Convention Centre, si riuniranno in questi giorni circa 15.000 delegati provenienti da tutto il mondo. Nelle due settimane di lavori della conferenza dovrebbero mettere a punto un nuovo accordo per dare nuovo vigore al Protocollo di Kyoto, che scade nel 2013, e trovare concrete misure volte alla riduzione delle emissioni inquinanti. Tra gli obiettivi del summit ci sarebbe anche quello di creare entro il 2020 di un fondo per il clima da 100 miliardi di dollari l’anno, per aiutare i Paesi più poveri a uniformarsi ai provvedimenti antinquinamento che dovrebbero riguardare tutto il mondo. Ma il condizionale è d’obbligo, sia per i precedenti fallimentari tentativi, sia per i tempi di crisi in cui versano le economie di molti Stati, che a maggior ragione saranno probabilmente poco inclini a prendere decisioni coraggiose seppure necessarie e urgenti.

Per gli scienziati che il tempo sia ormai scaduto è di fatto un’evidenza. L’Organizzazione mondiale di meteorologica (Wmo), agenzia delle Nazioni Unite, ha dichiarato infatti in un rapporto che nella classifica delle annate più calde dal 1850 (anno in cui sono iniziate le registrazioni più attendibili) ad oggi, i 13 anni con la temperatura media più alta sono tutti concentrati nel periodo compreso tra il 1997 e il 2011. A questo aumento delle temperature si devono condizioni meteorologiche estreme, con precipitazioni e ondate di siccità più forti nel mondo.

Alluvioni, frane, inondazioni, siccità, uragani avrebbero causato circa 710mila vittime negli ultimi 20 anni, per un totale di oltre 14mila calamità. In testa all’indice globale di rischio climatico ci sarebbero attualmente Pakistan, Guatemala e Colombia. Ricordiamo per esempio che in Pakistan, nei distretti montuosi di Gilgit e Baltistan, in quelli di Skardu e di Ghanche nel Karakorum, quest’estate, ma soprattutto l’anno scorso, si sono verificate drammatiche alluvioni che hanno devastato interi villaggi. Ma nessuna area del pianeta può dirsi al sicuro.

Intanto ieri a Durban è stata annunciata la sede della nuova Conferenza delle Parti dell’UNFCCC: nel 2012 il Cop18 si terrà a Doha, in Qatar dal 26 novembre al 7 dicembre. Si tratta del Paese che emette più CO2 pro-capite (53,4 tonnellate all’anno, tre volte quelle di un americano e 10 quelle di un cinese). In Corea del Sud, che era l’altra candidata ad ospitare il prossimo vertice, ci sarà invece una sessione preparatoria, legata alle questioni più strettamente legate al protocollo di Kyoto.

Per ora però, in attesa dell’arrivo delle autorità politiche, proseguono le tavole rotonde di tecnici ed esperti a Durban. Per chi volesse seguire da casa i lavori della Conferenza, il governo sudafricano in collaborazione con l’UNFCCC ha reso possibile una partecipazione virtuale a distanza. Grazie a un accordo con la società Cisco, partner tecnologico della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, è possibile infatti collegarsi telematicamente e assistere in diretta alle diverse sale di discussione.

Per vedere la conferenza: www.cisco.com/web/telepresence/cop17/index.html

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