Tibet, la lana di yak dà lavoro a un intero villaggio
ZORGE RITOMA, Tibet — Nel piccolo villaggio nomade tibetano di Zorge Ritoma i prodotti creati con la lana di yak danno lavoro e sostegno a tutti gli abitanti. Grazie all’azienda Norlha infatti, sono stati creati laboratori di sartoria, ma anche asili, scuole e centri di formazione.
Lo yak è importante per il territorio tibetano e non a caso il suo nome significa ricchezza. Oltre ad essere un animale da soma fornisce cuoio, carne, latte e lana ed è proprio quest’ultima a dare lavoro ad un intero villaggio.
Il paesino di Zorge Ritoma sorge a 3200 metri nell’altopiano del Tibet e si compone di 1500 abitanti, per lo più nomadi. Una ragazza di nome Dechen Yeshi nel 2007 è giunta fin qui, nel suo paese d’origine, dagli Stati Uniti per rendersi conto che una grande risorsa come lo yak stava andando sprecata.
Così ha deciso di portare rocchetti e telai di tessitura nel villaggio e allestire una sartoria di fortuna nelle tende dei nomadi, con una temperatura esterna che poteva raggiungere i 30 gradi sotto zero. Oggi, dopo 4 anni di attività l’azienda Norlha ha dei laboratori in muratura e offre lavoro stabile e sostegno all’intera popolazione.
Nel villaggio infatti sono sorti asili e scuole per i piccoli, ma anche centri di formazione per gli adulti con la possibilità di imparare l’inglese e il cinese. Un esempio che sta per essere seguito anche da altri paesi della zona. Inoltre i manufatti sono venduti con successo in Occidente, soprattutto nelle maison francesi.
Info: www.norlha.fr
Sono felice per qella gente perchè avendo frequentto il Tibet e sapendo la rigidità del clima e a cosa devono soccombere imtibetani, auguro almeno che con questa attività si rialzi un pò la qualità di vita e non vada persa la loro cultura. Sono persone eccezzionali.
Complimenti.