Cronaca

Alpinista muore sul Monviso

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TORINO — Un alpinista è morto ieri precipitando dalla parete Sud del Monviso mentre era in cordata con un compagno. All’origine della disgrazia ci sarebbe il cedimento di un ancoraggio.  

L’episodio è avvenuito a 3600 metri d’altezza. La vittima è Andrea Paganetto – 34 anni, di Genova, ricercatore del Cnr, biologo, scrittore e fotografo naturalista. Insieme a Damiano Barabin – 26 anni, anch’egli di Genova, medico neolarureato e aiuto istruttore alpino – stava scalando la montagna piemontese.
 
Raggiunta la vetta della montagna verso mezzogiorno lungo la parete Nord, i due hanno fatto i preparativi per la discesa. Si sono spostati verso la punta Tuchet e hanno deciso di scendere dal lato Sud, lungo la via "normale".
 
Le condizioni meteorologiche erano ottimali, fanno sapere dal Soccorso alpino. Insomma, tutto filava liscio. Quando, secondo la ricostruzione del Soccorso alpino di Crissolo, intorno alle 15.30. duecento metri sotto la vetta a una quota di circa 3600 metri, l’incidente.
 
La coppia si sarebbe spostata troppo lateralmente nella prima parte della discesa. Per rientrare in traiettoria, i due alpinisti avrebbero fatto un ancoraggio. Andrea Paganetto è stato il primo a calarsi. Ma il chiodo, d’improvviso, avrebbe ceduto.
 
Il genovese è caduto nel vuoto sotto gli occhi disperati del compagno ed è precipitato nel canalone Calcino ancora innevato.
 
Per lui non c’è stato nulla da fara. E’ stato il compagno di cordata, ancora sotto choc, a dare l’allarme. Subito da Levaldigi si è alzato un elicottero con a bordo gli uomini del Soccorso alpino e del 118, che ha raggiunto il punto dell’incidente. Prima è stato soccorso il giovane ancora fermo in parete. Poi è stata la volta della sfortunata vittima.
 
Foto: Club alpino accademico

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