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Temporali: perchè la grandine?

Grandine (Photo courtesy mondoinformazione.com)
Curiosità: il chicco di grandine più pesante è stato registrato in Bangladesh il 14 aprile 1986. Pesava 1,02 kg.

BERGAMO — Uno dei maggiori pericoli connessi ai temporali, oltre ai fulmini, è rappresentato dalla grandine. Ma che cos’è esattamente e come si forma?

La grandine è una forma di precipitazione solida, costituita da granelli di ghiaccio di diametro superiore ai 5 mm, e si forma solo nel cumulonembo maturo in cui sono presenti particelle microscopiche in sospensione nell’aria, come il sale marino e il pulviscolo atmosferico, che ricoprono il ruolo di “nuclei glaciogeni”, e sono in grado di agevolare la formazione dei cristalli di ghiaccio.

La crescita di un embrione su cui si svilupperà il chicco di grandine può avvenire per crescita secca quando le molecole di vapore acqueo si depositano sugli embrioni tramite la sublimazione, oppure per crescita bagnata. In quest’ultimo caso le goccioline sopraffuse ghiacciano solo parzialmente sull’embrione, e una certa quantità di acqua viene reimmessa nell’ambiente.

A causa delle fortissime correnti ascendenti gli embrioni possono compiere molte salite e discese all’interno della nube. Soprattutto nei cumulonembi più alti di 9-10 chilometri e con “updraft ad asse obliquo” delle correnti, i chicchi hanno il tempo di ingrossarsi notevolmente fino a superare i 5 cm di diametro. Tali processi determinano una struttura a cipolla del chicco con i vari strati di ghiaccio disposti uno sopra l’altro.

La caduta della grandine avviene solitamente in corridoi che hanno al loro interno delle chiazze maggiormente colpite. I danni causati dalla grandine invece dipendono da molti fattori, tra cui la velocità di caduta dei chicchi (un chicco più grande precipita più rapidamente), la forma e la dimensione degli stessi.

 

Daniele Berlusconi

(Link: www.3bmeteo.com)

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2 Commenti

  1. Seri dubbi riguardo al fatto che un chicco piu’ grande precipiti piu’ velocemente: l’accelerazione di gravita’ e’ indipendente dallla massa.
    Proporzionale alla masssa e’ invece la forza che il chicco esercita all’impatto, per esempio su teste umane od altre superficie.
    O mi sbagliio?
    AT

  2. L’accelerazione di gravità è indubbiamente la stessa, ma ciò non significa che tutti i corpi precipitino alla stessa velocità. Questa è legata alla somma vettoriale delle forze agenti sul corpo: semplificando si hanno la forza peso e la forza di resistenza per attrito viscoso. La prima è proporzionale alla massa, la seconda dipende dalla “forma” del corpo, quindi si può ritenere legata alla superficie. Ora, ragionando a parità di materiale (il chicco di grandine è formato essenzialmente da ghiaccio, grande o piccolo che sia), la massa del corpo è proporzionale al cubo della sua dimensione caratteristica mentre la superficie è proporzionale al quadrato. Questo può far pensare che a priori un oggetto più grande cade con velocità maggiore di un oggetto più piccolo dei pari densità. Ciò risulta vero solo per la fase di accelerazione (l’esperienza che nella vita comune tutti possono sperimentare) ma nel caso di caduta di grave da un’altezza sufficiente a raggiungere l’equilibrio tra forza peso e resistenza aerodinamica si instaura un regime di moto uniforme: il corpo cade con velocità costante (velocità limite). La caduta dei chicchi di grandine rientra in questo caso e la velocità limite di un chicco grande risulta prossima a quella di un chicco piccolo di forma simile. Gli effetti dell’impatto, tuttavia, sono proporzionali alla quantità di moto, prodotto di velocità e massa del corpo. E’ corretto affermare quindi che un chicco grande è potenzialmente più pericoloso di un chicco piccolo. In conclusione risulta evidente come l’eventualità di attutire l’impatto di un chicco di grandine con la propria testa sia da ritenersi alquanto sconsigliabile.

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