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Latok III: Odintsov mette a segno la prima alla parete Ovest

La nuova via sul Latok III (Photo courtesy www.mountain.ru)
La nuova via sul Latok III (Photo courtesy www.mountain.ru)

MOSCA, Russia — Alexander Odintsov con Alexey Lonchinskiy, Ivan Dozhdev e Eugeniy Dmitrienko. Questo il poker d’assi russi che pochi giorni fa ha messo a segno la prima grande impresa della stagione estiva in Karakorum: la prima salita alla Ovest del Latok III (6949 m), una big wall da brividi. La salita è stata compiuta da Sono saliti in stile capsula, quindi stile alpino portato all’estremo, rimanendo in parete dal 10 al 25 giugno. Il 26, tutti erano già al campo base.

La ovest del Latok III era considerata uno dei grandi problemi irrisolti dell’alpinismo: una parete verticale, con notevoli difficoltà tecniche e un elevato rischio di crolli di pietre e valanghe. I primi a mettere gli occhi sulla parete, nel 1988, furono tre italiani: Marco Forcatura, Marco Marciano ed Enrico Rosso che poi – per la troppa neve – cambiarono obiettivo e compirono la prima salita in stile alpino della via giapponese sulla sudovest del Latok III.

Odintsov, celebre fuoriclasse russo e vincitore del Piolet d’Or 2004 per la salita alla Nord dello Jannu, aveva già guidato due spedizioni su questa parete, nel 2000 e 2001. Entrambi i tentativi finirono a causa di forti scariche di sassi e ghiaccio che colpirono gli alpinisti in salita. Nella prima spedizione, tre membri rimasero seriamente feriti, nella seconda perse la vita Igor Barikhin.

Dieci anni dopo quel tragico epilogo, Odintsov è ritornato al Latok III. E stavolta ne ha avuto ragione. Con 15 giorni di scalata ha conquistato la nona delle dieci “Big Walls of the World”, un progetto che insegue da tempo e che comprende una serie di big wall in tutto il mondo dove aprire nuove vie.

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