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Energia, Alpi e idroelettrico: preoccupazione dopo lo stop al nucleare

Cascata del Toce (Photo courtesy www.illagomaggiore.com)
Cascata del Toce (Photo courtesy www.illagomaggiore.com)

BERNA, Svizzera — Le Alpi diventeranno la centrale elettrica d’Europa? Questa la domanda che assilla gli esperti e gli ambientalisti in questi giorni, dopo il blocco al nucleare della Germania, della Svizzera e dell’Italia a seguito del referendum del 12-13 giugno che ovviamente fa volgere lo sguardo verso le energie rinnovabili. Ma attenzione, si appella la Cipra: serve maggior risparmio energetico e più efficienza nelle strutture. Altrimenti, saranno guai.

Lo stop al nucleare, soprattutto dei paesi che prima vi si affidavano per alte percentuali del loro fabbisogno, impone la ricerca di nuove fonti energetiche e l’aumento della produzione di energia verde. Le Alpi, in primis per l’idroelettrico, sono le principali interlocutrici a cui si guarda in tutta Europa, anche perchè secondo recenti studi svizzeri, nei prossimi anni si formeranno, per il riscaldamento climatico, molti nuovi laghi glaciali da poter sfruttare.

La cosa, però, preoccupa molto i dirigenti della Cipra che vedono questo ambiente – da alcuni soprannominato “castello dell’acqua” – ancora impreparato al ruolo che dovrà svolgere.

I dati parlano chiaro. Secondo la Cipra, più del 90% dell’energia elettrica oggi prodotta nelle Alpi viene ricavata dall’idroelettrico, ma gli impianti sono piccoli e spesso poco efficienti: è un quarto delle centrali a fornire il 96% dell’energia totale. E per di più, quasi tutti i fiumi sono già captati: soltanto il 10% dei corsi d’acqua alpini è ecologicamente intatto.

Per coprire il fabbisogno energetico del territorio, quindi, è necessaria una svolta. “Le centrali idroelettriche esistenti devono essere rinnovate – ha detto Dominik Siegrist, presidente della Cipra Internazionale – tenendo conto di criteri ecologici e aumentando la loro efficienz. Dobbiamo quindi modificare in modo sostanziale il nostro consumo di energia, così come di merci e servizi ad alta intensità energetica”.

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