Fiocco azzurro in Val d'Aosta: nasce il primo gipeto dopo un secolo

VALSAVARENCHE, Aosta – Si chiama “Siel” (cielo, in dialetto patois) il primo gipeto nato sulle montagne italiane dal lontano 1913. Il lieto evento è avvenuto nelle scorse settimane tra le vette del parco nazionale del Gran Paradiso e il piccolo, appartenente ad una specie estinta sulle Alpi e reintrodotta soltanto negli anni Ottanta, ora è monitorato 24 ore su 24 con le telecamere.

Il 1913 è l’anno in cui l’ultimo gipeto italiano venne abbattuto in Val di Rhêmes. I contadini sterminarono tutti gli esemplari di questa specie rara di avvoltoi – che arriva ad un’apertura alare di quasi 3 metri – credendo che facessero strage di agnelli. In realtà questi rapaci si cibano quasi solo di carcasse e soprattutto di ossa.

Trent’anni fa è iniziato il progetto di ripopolamento nelle Alpi e oggi sono circa un centinaio i gipeti che vivono tra i parchi di Alpi Marittime-Mercantour, Engadina- Stelvio, Rauris – Alti Tauri ed Alta Savoia. Il primo gipeto nato il libertà sulle Alpi è venuto alla luce nel 1997, poi ne sono seguiti diverse decine. Ma la schiusa di un uovo non era ancora mai accaduta sulle Alpi Occidentali nè in Italia.

“E’ un evento eccezionale – ha detto alla stampa l’ispettore del servizio di sorveglianza del parco, Luigino Jocollè -. Siel è figlio di una coppia che si è stabilita qui a gennaio scorso. Prevediamo che esca dal nido entro i primi cento giorni dalla nascita, quindi a fine agosto. Sarà un momento storico per il parco, come lo è stata la sua nascita”.

I movimenti del piccolo Siel sono controllati a distanza da una telecamera, posta a circa 2 chilometri per non disturbare la quiete familiare del nido. Ad occuparsene sono i guardaparco e il Corpo Forestale dello Stato. Il nome del piccolo avvoltoio è stato scelto dagli alunni della scuola elementare di Valsavarenche.