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Il fiore più alto d'Europa, trovato a 4500 metri

saxifraga oppositifolia
saxifraga oppositifolia

SAAS FEE, Svizzera — “E’ quasi un miracolo ma a soli 40 metri dalla vetta del Dom è stata ritrovata una Saxifraga oppositifolia”. Questo il nome del fiore che cresce alla più alta quota d’Europa: secondo i ricercatori dell’Università di Basilea, che ne hanno dato l’annuncio, si tratterebbe di un esemplare da record, ritrovato a 4505 metri di altitudine nelle Alpi Svizzere centrali, precisamente nelle vicinanze della vetta del Dom.

Una bellissima e grande Saxifraga oppositifolia, poco sotto la vetta del Dom de Mischabel, la montagna di 4.545 metri nel Canton Vallese. “E’ la quota più alta a cui una pianta sia mai fiorita che sia stata mai documentata in Europa – dice il comunicato stampa dell’università svizzera, secondo quanto riferisce l’agenzia Afp -, e il luogo è probabilmente il più freddo al mondo dove sia mai stato trovato un fiore”.

La tipologia di pianta, nota anche come Saxifraga viola delle montagne, è molto comune sui monti, ma è stata ritrovata per la prima volta su terreno roccioso e in altissima quota da Christian Körner, botanico svizzero dell’Università di Basilea, che ha individuato il fiore in piena fioritura nell’agosto 2009.

Secondo Körner ogni pianta, comprese le radici, sperimentano temperature sotto lo zero gradi tutte le notti, anche nei periodi più caldi dell’anno. Questa però, è senz’altro la prima volta che una pianta cresce a una quota così alta in Europa, e potrebbe anche essere l’unica al mondo.

“In confronto ai dati climatici relativi ad altri habitat estremi per le piante – ha scritto Körner nella sua nota -, come quelli nelle Alpi, in Himalaya, nell’Artico e nell’Antartico, questi dati spiegano le condizioni di vita e le possibilità che hanno le angiosperme nel più freddo posto sulla terra”.

Il fiore della Saxifraga è di certo molto resistente al forte freddo: gli bastano 600 ore trascorse a temperature superiori ai 3 gradi sopra lo zero per poter sopravvivere un intero anno.

Info: Apf –  swissinfo.ch

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