Arrampicata

Ondra donatore di midollo: sono fortunato e in debito con gli altri

Adam Ondra (Photo Climb for Life)
Adam Ondra (Photo Climb for Life)

BASSANO DEL GRAPPA, Vicenza — Un altro nome illustre del mondo dell’arrampicata si è unito alla causa di “Climb for Life”, il logo pensato e promosso da Pietro Dal Pra e Giovanni Spitale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla donazione di midollo osseo. Il nuovo iscritto è per molti il più forte climber dei nostri tempi: il giovane “Harry Potter” Adam Ondra. “Diventare un potenziale donatore di midollo osseo per me è stata una scelta quasi ovvia – scrive il rocciatore ceco -. Si, magari l’operazione potrebbe essere fastidiosa, potrebbe fare male, mi potrebbe impedire di vivere la mia normale vita per una settimana, ma per me ne vale sicuramente la pena.”

Ondra e Dal Pra, due tra i più forti rocciatori di sempre, hanno scalato insieme più volte. E ora, proprio come un fratello minore segue le orme del maggiore, anche il giovane maghetto dell’arrampicata ha aderito alla causa promossa dal climber vicentino. Ondra infatti è diventato donatore di midollo osseo, sottoponendosi alla tipizzazione.

Un altro esempio importante per i fan di questi atleti, che troveranno una motivazione in più a seguire il buon esempio. La notizia ci arriva direttamente da Dal Pra e da Giovanni Spitale, rocciatore in attesa di trapianto, vera anima del progetto.

Sul sito di Climb for Life Dal Pra racconta di quando, durante il viaggio dell’anno scorso in Madagascar, aveva parlato ad Ondra della sua scelta di diventare donatore. Il climber ceco, all’epoca 17enne, lo aveva ascoltato attentamente.

Dal Pra e Adam Ondra (Photo Climb for life)
Dal Pra e Adam Ondra (Photo Climb for life)

“Adam guarda chissà dove e su che modalità siano i suoi mille miliardi di neuroni lo sa solo lui – dice Dal Pra ricordando l’attimo in cui terminò il discorso sulle donazioni ad Ondra -. Io so che queste poche parole non andranno nel dimenticatoio. Perché so che Adam non è un superficiale, e non è una di quelle persone che per pigrizia o altro fa come gli struzzi e mette sotto la testa…Passa qualche mese, non se ne parla più. Passa il 5 febbraio, il giovane ceco diventa maggiorenne. Fra due viaggi di scalata in Spagna in cui miete vie a raffica mi arriva una telefonata: ‘Ciao, sono Adam, volevo solo dirti che sono diventato donatore di midollo osseo’. Ero abituato a farmi stupire da Adam sulla roccia, stavolta mi stupisce diversamente con questa notizia. E mi commuovo”.

Il giovane ceco ha appreso e condiviso fino in fondo l’insegnamento dell’amico e compagno di scalata italiano. Con semplicità e umiltà disarmante motiva la sua scelta.

“Quando ripenso alla mia vita – scrive Ondra su “Climb for Life” -, mi sembra come se i miei genitori ed anche i miei amici si siano tutti dati da fare per me. Sono stato enormemente fortunato che si siano spesso sacrificati volentieri, come per esempio facendomi sicura al gelo o guidando tutta la notte per permettermi di scalare il giorno dopo. Tutto questo per realizzare i miei sogni, tutto questo sforzo per me, ed io quasi non me ne rendevo conto, prendendolo come una cosa ovvia e scontata. Quando ci penso, però, mi pare di essere in debito con le altre persone. Non mi posso immaginare una vita migliore di quella che sto vivendo ora, ma mi chiedo: me la merito veramente? Beh, so di essere in grado di lavorare duramente anche da solo, per non perdere di vista i miei obiettivi, ma sono sempre stato messo nelle condizioni ideali e sono sempre stato sostenuto in tutto e per tutto”.

Pietro Dal Pra e Adam Ondra (Photo Climb for life)
Pietro Dal Pra e Adam Ondra (Photo Climb for life)

“Non tutti sono stati fortunati come me – continua il fortissimo climber -, a volte manca persino la fortuna di essere abbastanza in salute per poter arrampicare e apprezzare le giornate senza alcun problema serio, almeno durante la giovinezza. Diventare un potenziale donatore di midollo osseo per me è stata una scelta quasi ovvia. Forse ci sono persone al mondo che hanno bisogno proprio di me per poter rimanere in vita. Mi son chiesto se potesse valere la pena di sacrificare una settimana del mio tempo (sempre che si presenti una persona compatibile che necessita del trapianto) per poter dare ad un’altra persona la possibilità di una vita più duratura e piena. Si, magari l’operazione potrebbe essere fastidiosa, potrebbe fare male, mi potrebbe impedire di vivere la mia normale vita per una settimana, ma per me ne vale sicuramente la pena”.

http://www.climbforlife.it/site/it

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2 Commenti

  1. …anch’io quasi tutto il mio tempo libero lo passo in montagna…in tutte le stagioni….
    …e sono più di dieci anni che sono iscritta all’ADMO….mi è capitato una volta che mi chiamassero per fare degli esami più specifici per chissà magari una possibile donazione….ho aspettato con il cuore in gola sperando che potevo essere compatibile con qualcuno….ma purtroppo non ho ricevuto nessuna chiamata….ma vi giuro che sarei andata senza pensare al dopo….pensavo solo cavolo magari aiuto qualcuno…e questo mi rendeva contenta…
    …be io sono ancora iscritta e magari chissà…io sarò pronta!

  2. Certe notizie e certi commmenti risollevano il cuore. Una domanda, per chi competente per dare una risposta adeguata: a 63 anni, in presupposte buone condizioni fisiche, si puo’ ancora essere donatori di moidollo osseo?
    AT.

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