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I Ragni di Lecco in terra d’Africa

LECCO — Marco Vago, Giovanni Ongaro, Adriano Selva, Cesare Bugada e Simone Pedeferri. Il "dream team" dei Ragni di Lecco è partito nei giorni scorsi per l’Africa. Meta eletta, le suggestive guglie rosse di basalto chiamate "mani di Fatima", nella parte Nord-occidentale del continente.

Quarzi affioranti, appigli minimi, pareti verticali e carenza d’acqua. Là dove si incontrano savana e deserto del Sahara, degli splendidi picchi di roccia sedimentaria si ergono come dita protese verso il cielo. Torri dai nomi curiosi: Korià, Gorè Gondè, Grimarì, che creano un ambiente altamente severo ma terribilmente affascinate per ogni scalatore.
 
I cinque alpinisti dei Ragni si cimenteranno su queste pareti per aprire delle vie nuove e regalare una nuova pagina di successo alla storia del gruppo lecchese, che quest’anno festeggia il sessantesimo anniversario di fondazione.
 
La spedizione, che durerà fino a metà dicembre, rientra infatti nel progetto "liberi in libera", un’avventura lunga un anno inventata dai giovani Ragni e basata sull’idea di aprire nuove vie in Italia, in Europa e nel mondo, con "il miglior stile possibile". Partita dal Marocco e proseguita in Sardegna, sulle Alpi, in Perù, in Svizzera, l’avventura ha scelto come teatro il Mali prima di dirigersi verso la storica Patagonia.
 
I protagonisti di questo viaggio sono un gruppo affiatato ed entusiasta. L’esperienza e la tecnica di Ongaro, Pedeferri e Vago si uniranno al talento e all’entusiasmo del ticinese "Cece" Bugada e del valsassinese Adriano Selva, da molti considerato l’astro nascente dell’alpinismo lecchese, che da qualche mese ha deciso di dedicarsi in modo professionale alla montagna.
 
 Sara Sottocornola
 
 

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