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Megacomprensorio per rilanciare il Gran Sasso: si accende la discussione

Ovindoli (Photo courtesy Skiforum.it)
Ovindoli (Photo courtesy Skiforum.it)

L’AQUILA — Il mega comprensorio progettato per rilanciare il turismo invernale di Campo Imperatore, Ovindoli e Campo Felice, sulle pendici del Gran Sasso, sarà presto realtà. L’accordo è stato sottoscritto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, dal Presidente della regione Abruzzo Chiodi, dalla provincia di L’Aquila, dai comuni e dai Parchi Gran Sasso-Laga e Sirente Velino. Ma secondo gli ambientalisti, non si è tenuto abbastanza conto dei pericoli che l’ambiente correrebbe con la sua realizzazione. E si è levato un coro di protesta.

Il progetto «Skipass dei parchi» è volto a creare entro il 2012 il più grande comprensorio sciistico del sud Europa, con 63 chilometri di piste, uno ski dome (cioè una pista da sci al coperto) e tre campi da golf. Per un totale di 70 milioni di euro di investimenti di cui 30 già nel 2011. L’idea è di unire le stazioni sciistiche di Campo Felice ed Ovindoli ed ampliare quella di Campo Imperatore per il rilancio turistico e economico del cratere dell’Aquila.
Nell’area compresa tra  Campo Felice e Ovindoli sono in corso di realizzazione due nuove seggiovie; un sistema di tappeti mobili sei nuove piste. Verranno realizzate inoltre due scale mobili a servizio dei parcheggi, verranno posizionati altri 150 cannoni da neve con tre nuove sale di pompaggio. In quota verranno costruiti un nuovo albergo e 2 rifugi.
Soddisfatti i promotori dell’iniziativa, ritenuta vitale per l’economia locale visto che creerà 2000 nuovi posti di lavoro, promuoverà turismo, enogastronomia, sport ed economia locale. Il nuovo comprensorio fa parte di un programma di rilancio del turismo in Abruzzo, dopo il terremoto 2009, per cui saranno investiti circa 200 milioni in 5 anni. Fondi che, secondo le indicazioni sommarie indicate in conferenza stampa, dovrebbero essere in parte stanziati da governo ed enti pubblici, e in parte provenire da futuri investitori.
Gli ambientalisti, però, non sono altrettanto felici della strada intrapresa per rilanciare la zona. L’ampliamento del comprensorio distruggerebbe l’habitat dell’orso marsicano senza ritorni – sostengono -. E sarebbe un investimento in perdita, perchè nella zona la neve scarseggia da anni.
“Questo progetto vuol dire eliminare l’ultimo corridoio faunistico intatto tra Sirente e Velino – si legge in una nota dei rappresentanti di Mountain Wilderness – decretando il colpo di grazia al Parco stesso e all’orso marsicano. Ricordo l’inutilità del progetto vista la cronica mancanza di neve naturale e la mancanza di acqua per quella artificiale. E’ importante conoscere ufficialmente i contenuti del progetto quanto prima per poter redigere osservazioni”.
Ma il presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Arturo Diaconale, ha ribattuto ieri a queste critiche in una conferenza stampa ufficiale. “Polemiche legittime – ha detto Diaconale –. Sono certo che chi le ha sviluppate svolga la sua funzione, ma quando si tratta di portare benefici al territorio, le polemiche debbono cedere il passo alla responsabilità. L’Ente ha operato una scelta di buon senso nell’esclusivo interesse del territorio”.
“Il terremoto che ha devastato la città principale d’Abruzzo – ha detto ancora Diaconale – mettendo in ginocchio l’economia locale, ha imposto di progettare formule per far ripartire un minimo di attività consentendo la sopravvivenza della popolazione attiva. E la vocazione naturale dell’area è di tipo turistico. Tutti i progetti che saranno presentati saranno opportunamente vagliati e valutati in base al Piano d’Area. Ma è ormai chiaro che il Parco deve poter sviluppare una forza propulsiva a vantaggio di chi ci vive”.

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