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Camera: approvata la legge sulla montagna

Paese di montagna (Photo courtesy www.albergoalsole.eu)
Paese di montagna (Photo courtesy www.albergoalsole.eu)

ROMA — La si aspettava da quasi un decennio. E finalmente è arrivata: ieri, alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge per la montagna presentata da Erminio Quartiani, presidente del Gruppo parlamentari Amici della Montagna. All’interno, tra le altre cose, la creazione di un Fondo nazionale integrativo per i comuni montani svantaggiati, nuove definizioni per comuni, rifugi e operatori di montagna. “La montagna è un valore e una opportunità di sviluppo per tutto il Paese, non un problema” ha detto, soddisfatto, Quartiani.

“Dopo 17 anni  di assenza  di una specifica iniziativa parlamentare per la montagna – ha commentato Quartiani -, è la prima volta che il Parlamento  inverte la tendenza a tagliare  servizi, fondi e risorse riservate a chi vive lavora e studia in montagna. La legge è stata votata oggi pressoché all’unanimità: un importante segnale che deve portare  a realizzare un nuovo patto solidale  tra montagna e città, tra cittadini che abitano le terre alte e cittadini delle metropoli. Così si riconosce che la montagna è fattore di coesione  nazionale e culturale, proprio  quando il Paese compie 150 anni della sua unità nazionale”.
La legge consta di 13 articoli e si configura più come una “legge di principio” che come una legge organica tesa a riorganizzare il mondo della montagna italiana: è frutto della sintesi tra sette proposte di legge passate, che tendevano sostanzialmente a riformare la legge fondamentale per la montagna (la n. 97 del 1994) e il suo scopo principale è quello di indicare un orientamento da seguire, che ha trovato consenso bilaterale. Ad esempio, si parla di favorire i comuni, gli agricoltori, i professionisti e gli imprenditori di montagna con una legislazione ad hoc. Di  valorizzare servizi pubblici e scolastici e di favorire lo sviluppo del turismo e l’associazionismo in montagna. E si fornisce una definizione, peraltro piuttosto ampia, di comuni da considerarsi “di montagna”.
Nel concreto, la legge offre un Fondo nazionale integrativo per i comuni montani svantaggiati del valore di circa 12 milioni di euro per il biennio 2010 e 2011, e introduce una certificazione di ecocompatibilità per il legno. Pochi gli interventi diretti e solo su alcune problematiche urgenti, come i lavori pubblici in montagna, le controversie per usi civici o il regime fiscale degli sci club. “Nel complesso è un segnale importante – ha sottolineato da Quartiani – in un periodo di crisi economica come quello attuale”.
Controversi i primi parere degli enti legati al mondo della montagna, dopo l’approvazione della legge. Se molti, come l’Anci e l’Uncem si sono detti delusi da un provvedimento che “non dà ai territori montani nessun reale strumento di autonomia e di incentivo coerente con un processo di riforma federalista”, d’altro canto molti apprezzano il fatto che inizino a muoversi le acque in favore delle montagne, che per svilupparsi hanno bisogno di legislazioni specifiche.
“E’ un primo passo – ha commentato Agostino Da Polenza, presidente del Comitato Evk2Cnr, ente che rappresenta l’eccellenza italiana della ricerca scientifica d’alta quota nel mondo – la strada è ancora lunga, ma almeno la montagna mette fuori la faccia”. Positivo anche il parere della Confederazione italiana agricoltori, che ha dichiarato: “finalmente si fa massima chiarezza sull’Ici per i fabbricati agricoli che non deve essere pagata”.
“Quella appena approvata alla Camera è sicuramente una legge da apprezzare – ha detto Umberto Martini, Presidente Generale del Club Alpino Italiano -, in cui si fa riferimento alla montagna come ad una risorsa per tutto il Paese, da valorizzare e tutelare. Fa chiarezza sulle problematiche delle Terre Alte, e sulla necessità di politiche mirate. Bene dunque che si parli di risorse idriche ed energetiche, agricoltura e sistema scolastico, salvaguardia del territorio, manutenzione della rete sentieristica. Certo, c’è ancora molto da fare, ma il mio giudizio è sostanzialmente positivo. E’ doveroso quindi un ringraziamento al Gruppo Amici della Montagna del Parlamento Italiano per il lavoro svolto fin qui e per quello futuro. Aspettiamo ora la conclusione dell’iter parlamentare della legge con la lettura in Senato”.
Il parere favorevole è condiviso anche dal Presidente del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) Piergiorgio Baldracco, per cui “finalmente sono state accolte le richieste di adeguamento della Legge 74 del 2001 con cui si riconosce al Soccorso la funzione di pubblica utilità. Speriamo che ora il Senato non proponga modifiche sostanziali e accetti lo spirito di una legge che, nel suo piccolo, dà una mano alla montagna”.

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Un commento

  1. Le pianure sono il frutto delle montagne; abitare in alto è faticoso ma tempra le volontà; il lavoro di chi opera in montagna protegge il territorio delle pianure.
    Bisogna difendere le montagne, l’ecosistema, la cultura, i valori quali sacrificio, solidarietà, consapevolezza, prudenza e parsimonia.
    Un torinese che va spesso in montagna. Un Alpino.

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