BERGAMO — Una settimana fa sembrava primavera inoltrata. Ma ieri un brusco risveglio ha riportato gli italiani alla realtà: l’inverno non è ancora finito, e sulle montagne è destinata a cadere ancora parecchia neve. Da ieri, fitte nevicate si stanno abbattendo su Piemonte, Val d’Aosta e Alpi Occidentali fino a 800 metri di quota, con picchi nel cuneese. Ma oggi le nevicate si spingeranno anche verso il Veneto e toccheranno l’Appennino oltre i 1200 metri.
I meteorologi avevano parlato di nevicate intense e accumuli di mezzo metro sulle montagne liguri e piemontesi: non esageravano. Sulle Alpi piemontesi e su parte della Lombardia sono già caduti 30 centimetri di neve. Nella provincia di Cuneo si sono già registrati diversi problemi alla viabilità, in Valle stura è stato chiuso il traffico per rimuovere un mezzo pesante che bloccava la strada.
La neve, comunque, si è già spinta verso il Nordest. Da ieri nevica oltre gi 800 metri anche sulle Orobie, a Cortina e sull’altopiano di Asiago, sulle Prealpi venete e friulane. Nevica anche in Alto Aidge, che però resta più riparato dalla perturbazione proveniente da Ovest. Sull’Appennino, la quota neve prevista è più alta, oltre i 1200 metri sull’Appennino centrale e oltre i 1500-1800 tra Lazio, Abruzzo, Sardegna e Cilento. Ma anche qui gli accumuli previsti sono di diverse decine di centimetri.
Il maltempo, frutto di tre perturbazioni dirette quasi contemporaneamente sull’Italia, durerà fino a domani, giovedì 17. Venerdì ci sarà ancora qualche fenomeno nelle regioni centrali e meridionali, poi sabato sarà soleggiato su tutta Italia. Per la gioia degli sciatori, le temperature dovrebbero rimanere piuttosto basse fino alla fine di febbraio, permettendo al manto nevoso di questi giorni di consolidarsi. Intanto, attenzione: il pericolo valanghe è in aumento su tutte le Alpi.
