AREZZO — I dinosauri della Patagonia sbarcano ad Arezzo. Partirà il 5 febbraio l’interessante mostra scientifico-didattica che porterà in Toscana ricostruzioni di ambienti primitivi anche in 3D, postazioni interattive, scheletri e ricostruzioni straordinariamente realistiche. L’esposizione sarà allestita presso il palazzo di Arezzo Fiere e Congressi e sarà visitabile fino al 30 luglio.
Gli organizzatori della mostra prevedono di ospitare circa 80.000 spettatori, tra studenti di ogni età, esperti del settore, appassionati e curiosi. Il progetto infatti è stato pensato con una formula accessibile e fruibile anche ai bambini, pur mantenendo un forte rigore scientifico.
Le moderne tecnologie, unite al lavoro dei migliori paleontologi, permetteranno al pubblico di conoscere, in modo piacevole e non accademico, lo stato attuale della ricerca e le ipotesi più accreditate presso la comunità scientifica internazionale. Ci saranno simulazioni interattive, film, giochi computerizzati e spazi ludici per i bambini, per i quali sono state studiate attività manuali ed educative in grado di avvicinarli alla ricerca scientifica e paleontologica divertendosi.
La mostra, supportata dall’Universidad Nacional de Comahue – Argentina e Proyecto Dino, il sito paleontologico più grande dell’Argentina, racconta come la ricerca sul mistero di queste affascinanti creature non si sia mai fermata e continui a produrre nuove ed appassionanti scoperte.
Parte del ricavato ottenuto dalla mostra, sarà devoluto da Arezzo Fiere e Congressi alla Fondazione Pupi, che da anni è impegnata nel sostegno dell’infanzia in Argentina. Voluta da Javier e Paula Zanetti, capitano dell’Inter, la Fondazione ha lo scopo di coinvolgere in modo organico tutta la società per offrire sostegno a favore di un’area estremamente povera della Repubblica Argentina.
La mostra è stata realizzata dal GrupoCultural Argentina con il patrocinio del Congresso dei Deputati dell’Argentina ed è curato da Fabio Frachtenberg, museologo argentino, con la collaborazione di Jorge Calvo, paleontologo dell’Università Nazionale di Comahue in Patagonia, direttore del “Proyecto Dino”. In Italia gode del patrocinio dato dalla Regione Toscana, dalla Provincia e dal Comune di Arezzo e, a livello nazionale, dall’Ambasciata Argentina in Italia.
