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GII, neve alla cintola e 43 gradi sottozero: il racconto di Simone Moro

GII, dopo una giornata di duro lavoro (Photo courtesy www.simonemoro.com)
GII, dopo una giornata di duro lavoro (Photo courtesy www.simonemoro.com)

ISLAMABAD, Pakistan — “E’ dura quest’anno. Il freddo è davvero bastardo Abbiamo passato due notti orrende in quota, una a -43 gradi e l’altra a -40”. Ecco il racconto di Simone Moro dal Gasherbrum II, nel cuore del Karakorum. L’alpinista è appena rientrato al campo base dopo aver installato e dormito a campo 1, quota 6000 metri, insieme al compagno kazako Denis Urubko.

“Dormivamo con la tuta d’alta quota dentro il sacco a pelo – prosegue Moro -. Nonostante questo avevamo i piedi ghiacciati. Ce li siamo massaggiati per un bel po’. E’ dura. ora siamo rientrati perchè Karl Gabl ha previsto brutto per tre giorni, poi dovrebbe tornare il sereno ma purtroppo si prevede ancora piu freddo. Parliamo di 56 gradi sottozero sulla cima del GII: e c’è da fidarsi di quello che dice Gabl, perchè le sue stime sono basate sulla triangolazione di palloni aerostatici attorno alla cima della montagna”.
Nella foto d’apertura, fresca di giornata, potete vedere Simone Moro a campo 1. Nei giorni scorsi i due alpinisti lo hanno spostato a quota 6000 alzandolo di 250 metri di dislivello: “Ci sono volute 8 ore di lavoro” dice Moro. Stamattina hanno invece tentato di raggiungere campo due, che si prevede a circa 6.500 metri. Le condizioni impraticabili li hanno però costretti a fare dietrofront e a rimandare alla prossima salita l’installazione del campo.
“Avevamo neve fino alla pancia – racconta Moro -. Pensavamo di arrivare a campo 2 ma abbiamo dovuto letteralmente scavare una trincea: da panico. Tra l’altro i crepacci erano tutti coperti: sono infiniti e sono enormi. Sentivamo fortissimi “wuuum” al nostro passaggio… ci siamo davvero raccomandati lassù per tornare indietro sani e salvi”.
L’alpinista bergamasco, però, è ottimista. “Ora la via più pallosa e pericolosa è aperta – spiega Moro -. Abbiamo segnato il percorso con 100 bacchette di bambu, e ne abbiamo preparate altre grazie all’aiuto dei militari. Abbiamo fatto un lavoro mostruoso, chi arriverà al GI tra un paio di settimane ci dovrà davvero ringraziare… qui è un po’ come l’Everest, diverso dal Broad Peak: la parte peggiore è all’inizio. C’è una specie di icefall da superare, dopo trovi accumuli di neve come zucchero. Mi sa che queste condizioni rimarranno finchè tenteremo la cima. Ma devo dire che nella traccia, alla fine, si camminava bene”.
Simone Moro, Denis Urubko e Cory Richards, i protagonisti di questo tentativo di prima invernale al GII (8.035 metri), sono al campo base del GII da ormai una settimana. In quota, ora, sono saliti solo Moro e Urubko perchè Richards è stato fermato al campo base da qualche malessere.

Neve alta, cercando crepacci (Photo courtesy www.simonemoro.com)
Neve alta, cercando crepacci (Photo courtesy www.simonemoro.com)

Denis dopo prima notte a -40 (Photo courtesy www.simonemoro.com)
Denis dopo prima notte a -40 (Photo courtesy www.simonemoro.com)

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18 Commenti

  1. Altrimenti che invernale sarebbe?!
    a me sembra che gli alpinisti italiani (per non parlare delle alpiniste…) siano bravissimi a farsi pubblicità e a sventolare le loro grandi imprese (vie nuove, invernali) e poi? stringi stringi….

  2. Bhe.. penso che se sei sono un grande alpinista e non un buon “venditore” rimani a fare vie nuove nei week end dopo 40 ore di lavoro settimanali come tutti noi… loro son fortunati a fare quello che amano e la pubblicità la fanno perchè ci mangiano.. senno’ devono tornare a lavorare!!!
    anche secondo me fanno molta/troppa pubblicità.. ma io il makalu in invernale non l’ho mai salito… moro e banda si… percui massimo rispetto… penso che sulle capacità di Moro…Mondinelli…Il povero ma fortissimo Hunterkiler e di altri alpinisti italiani non ci siano dubbi….

  3. Nessuno dubita delle capacità del buon Moro, ma mi sembra un po’ esaltata la cosa. Come poi dimenticare i suoi strali contro l’alpinismo moderno… poi salta fuori che và in cima all’Everest con l’ossigeno e raggiunge il campo base del GII in elicottero. ci vorrebbe + coerenza.

    CMQ a belluno l’altro giorno era -48° per cui gli è anche anfdata bene

  4. Sig, Mattia non capisco la sua critica.
    Premesso che questo è un sito che parla di montagna, e quindi questo articolo non lo ritengo una pubblicità, non vedo tutte queste pagine che parlino di quello che sta facendo Moro (un paio di pagine su gazzetta.it, ma per trovarle sul sito bisogna avere la bussola).
    Venditore è uno che riesce a vendere ciò che non fa, è francamente questo non lo si può dire di Moro, che di cose degne di nota ne ha fatte parecchie. Se trovo notizie che parlano di lui le ritengo informazione, se riesce a fare queste cose pagato ritengo voglia dire che qualche azienda ha interesse ad investire nell’alpinismo e la persona sponsorizzata fa alpinismo.

  5. Penso che le fini polemiche citate facciano parte dell’essere Italiani ma non dimostrano grande amore per la storia della montagna, la fisiologia l’ alpinismo. Purtroppo non siamo ancora pronti a riconoscere un dato oggettivo, i nostri ragazzi che vanno a quelle quote sono PROFESSIONISTI. E’ovvio che vivano con regole proprie ma quello che manca di capire è che NON E’ VERO CHE AL LORO POSTO TUTTI SAREBBERO SALITI. E’ come dire che se uno si allena tutti i giorni fa il record del mondo di atletica… E guardando bene se proprio vogliamo essere sinceri mi sembrano assolutamente piu’ amanti della loro passione che del vendere fumo.. mi sa che a farsi pubblicità non è che siano poi così bravi…pensate doti simili nel calcio quanti denari avrebbero portato e invece già che l’abbiamo citato il Mondinelli usa ancora il suo tempo e per fare serate dove trasmette l’amore per la montagna e raccoglie aiuti per realizzare i suoi progetti per i bambini disagiati…e così tanti altri. Stringi stringi quindi abbiamo davanti delle persone che sono riuscite a fare della loro passione il loro lavoro e per questa loro realizzazione hanno ottenuto sicuramente di piu’ di tanti altri, portando in vetta spesso non solo i loro sogni ma anche quelli di tutte le persone che li’ ci potranno arrivare solo con la fantasia!!

  6. Moro e Urubko con la loro prima invernale al Makalu hanno dimostrato di avere capacità di sopportamento non indifferenti e di essere delle “teste parecchio dure” altrimenti lassù non ci sarebbero arrivati …per questa impresa del G II c’è da sperare e augurarsi soltanto: che abbiano la stessa capacità di sopportamento, che ci riescano, che ridiscendano con meno acciacchi possibili……
    per la pubblicità che fanno: un’impresa come quella del Makalu avrebbe fruttato nel calcio pagine intere giornali e non so quanti soldi……
    per tutti i critici: due giorni con Moro & Co lì dove ha fatto la foto che si vede sopra poi mi immagino che, dopo averli cambiato completamente la vita, cambierebbero opinione…..

  7. Bhe.. per “vendere” non intendevo un termine negativo…. Vendere per me (che sono un grande ammiratore di moro.. che ha letto tutti i suoi libri) significa fare come oggi alle 11.30 che Moro ha fatto un collegamento da 6500 metro a -40 con radio DJ… nessuno dice che è una cosa negativa…
    poi ogniuno è in gradi di ammirare le persone che vuole… per fare certe imprese si deve essere bravi a fare quello che si fà ma si deve essere anche dei buoni venditori delle proprie imprese. Buonanima di d’arrigo che volava in delta (io anche volo e conosco un poco l’ambiente ) era uno che si presentava dagli sponsor in giacca e valigetta con foto e tutto… e ha fatto delle belle cose… nelle gare di volo libero pero’ non era cosi’ imbattibile diciamo.. anzi.. pero’ ha il merito di aver fatto conoscere il delta anche a mia mamma che guarda geo&geo.. altri campioni piu’ bravi di lui non hanno risonanza…tutto li…

  8. L’avventura di Simone Moro è un’ IMPRESA. Mai nessuno ha raggiunto, in invernale, la vetta del GII. Quindi Simone Moro e Denis Urubko entreranno nella storia dell’alpinismo! (do già per scontato che ce la faranno!!). Per coloro che ritengono l’avventura affrontata da Moro, come poco più di un 3000 alpino, segnalo che K2, Broad Peak, GI e Nanga Parbat attendono ancora di essere scalati in invernale. Quindi affrettatevi prima che ci riesca Simone Moro!!

  9. Simone Moro è un ottimo alpinista, persona determinata e molto capace, il fatto che sfrutti al meglio la sua immagine non può che far bene all’alpinismo.
    A mio modestissimo parere trovo fuori luogo sminuire un alpinista come Moro, conosco quello che fa e quello che ha fatto, vederci del negativo in tutto ciò è assolutamente demenziale.

    Giacomo

  10. i – 48° ‘a Belluno’ la vedo dura.. in una dolina, su un’altipiano ,nel bellunese, in assenza totale di vento si può raccogliere una piccola sacca d’aria fredda e la temperatura può scendere, ma magari appena fuori da quel buco ci sono -5°,essere sferzati dal vento a -40° effettivi è significativamente diverso…
    altrimenti possiamo dire che ‘a Verona’ l’altra settimana c’erano -43°….

  11. …chi parla di -48 gradi a Belluno, dovrebbe sapere che i -43 a quelle quote sono molto più rischiosi per il fisico per via dela mancanza di ossigeno, situazione che rende il rischio di congelamento molto più alto.

  12. Forse l’aria rafefatta che respirano i commentatori di questo articolo ha fatto perdere loro la lucidità. Sfido chiunque a trovare dove ho scritto che Moro non sia un grandissimo alpinista. Ho semplicemente detto che non è un tipo coerente: qualcuno si è forse dimenticato le sue dichiarazioni all’indomani delle comparsate televisive del Confortola sulla tragedia del K2 ???

    Premesso che non considero il valfurvino un alpinista serio, non puoi criticarne uno per “eccesso di spettacolarità” e poi ti colleghi dal GII con Radio Deejay…

    Cmq se in questi commenti si può solo incensare i protagonisti degli articoli senza muovere alcuna critica… basta dirlo.

  13. @alex brighelli

    il discorso è che Moro sta “spettacolarizzando” (brutto termine, diciamo “comunicando”) un’impresa serissima ancora non fatta, l’altro ha spettacolarizzato una cosa già fatta e strafatta aggiungendoci la già spettacolarizzata tragedia di quell’estate…

    una discreta differenza

  14. geppause ha commentato nel modo più opportuno, a chi rode non essere all’altezza di certe cose, se ne stia zitto e continui a rosicare in solitaria, di ignoranza ne gira già parecchia, non aggiungiamone altra.
    Ascoltate cosa dice uno del calibro di Wielicki in merito a Simone Moro, ci vorrebbe solo rispetto e ammirazione per certe gesta.

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